domenica 26 ottobre 2008

Una volta c'era il mare

Io non sono esperto di geologia e robe del genere, ma da bambino mio padre una volta mi portò in un luogo, proprio sopra casa mia, pieno zeppo di oggetti interessanti. Il luogo stesso è di per se un po incantato. Aggirandosi in questo strano posto della campagna Montegiordanese si possono trovare conchiglie come quelle che ho fotografato. Ce ne sono tantissime e ce ne sarebbe anche di più se io e i miei fratelli, nei nostri giochi da bambini non ne avremmo trafugato un bel po per portarli in giro come trofei. Forse questo era uno dei giochi preferiti di qualsiasi ragazzino cresciuto a Farinella.

I fossili comunque sono ancora li, a testimoniare forse la presenza del mare in epoche remotissime. Vi allego qui anche altre foto per farvi fare un'idea del luogo che sto descrivendo. Spaccature nel terreno, frane, costoni di roccia e argilla rendono il posto anche abbastanza lugubre. Le profonde spaccature hanno forse portato alla luce quello che è presente forse dovunque nel nostro territorio, è cioè la presenza di fossili marini.



Io ripeto, non sono esperto in materia, e forse la presenza di queste conchiglie è dovuta a qualche criminale che getta da anni, da centinaia di anni, rifiuti di pesce...... ma la cosa mi sembra abbastanza strana, data la mole dei reperti che si possono facilmente trovare facendosi una passeggiata da queste parti.

Tutti qui a Montegiordano conoscono la Vecchia Chiesetta della Madonna del Carmine. Il sito che vi sto descrivendo si trova proprio dietro questa chiesa diroccata.

Beh... che altro dirvi... se vi interessa la cosa contattatemi, che vi proto a fare un giro dietro casa mia.

Ciao

mercoledì 22 ottobre 2008

Una foto globale

Ecco una foto globale..... tutto il territorio Montegiordanese visto dal mare. Paese e Marina si uniscono solo se visti da lontano, su una barca a qualche miglia di distanza dalla costa. Questa foto mi piace troppo e ringrazio chi me l'ha data.
Uno dei problemi maggiori della nostra comunità è proprio il campanilismo, siamo pochi ma non per questo uniti. Fra Paese e Marina si scatenano inutili guerre di quartiere che fanno veramente ridere.
Beh.... guardate sta foto, siamo insieme, uno sopra e l'altro sotto, sullo stesso territorio che , se non ci diamo una calmata, finirà per morire. Il nostro è un bel territorio, manca l'acqua è vero ma con un po di buona volontà è ancora possibile fare un'agricoltura di qualità.
La nostra terra è bella, il turismo potrebbe farla rinascere.
Ma questo è possibile solo se lo facciamo tutti insieme. Se non ci scanniamo come moderni capponi di Renzo, continuando questa inutile e ridicola guerra tra poveri.
Il territorio è attraversato da tante stradelle inter poderali, che lo collegano tutto. Con lo spopolamento delle campagne queste stradelle sono state abbandonate perché gli unici che provvedevano alla loro manutenzione erano proprio i contadini che le utilizzavano.
Ricostruiamo queste strade per poter ridare al nostro territorio unità e vigore..... anche i turisti sarebbero interessati a trascorrere giorni, ma anche notti, nelle nostre belle campagne.

Io sono cresciuto in una di queste campagne, e vi assicuro che qualsiasi persona stressata da una vita passata in una metropolitana pagherebbe un occhio della sua testa per poter rilassarsi all'ombra di un ulivo.

Ciao.

P.S.
Clikkate sulla foto per ingrandirla.

lunedì 20 ottobre 2008

Un Programma ancora attuale.


Come richiesto da alcuni lettori, vi riporto per intero il programma della lista Progetto Per Montegiordano, presentatasi alle scorse elezioni amministrative con Capolista Gian Battista Solano.
Buona Lettura e..... buona discussione.


PROGRAMMA LISTA N°2 “PROGETTO PER MONTEGIORDANO” .

CONSULTAZIONI ELETTORALI AMMINISTRATIVE GIUGNO 2004

Montegiordano vive un momento particolarmente difficile in un degrado-socio-economico preoccupante.

Le attività commerciali chiudono e quelle che sopravvivono sono fortemente preoccupate per il loro futuro. L’artigianato, che è stato la nostra prima risorsa, è quasi del tutto abbandonato perché manca l’elemento primario: l’acqua che è vitale per un moderno sviluppo agricolo. Pochissimi gli agricoltori rimasti ai quali vanno il nostro pensiero, il nostro plauso perché con i loro sacrifici, con la loro vita difficile, conservano il territorio e ne rallentano il degrado. Il turismo, che doveva essere il nostro fiore all’occhiello, la nostra speranza, il nostro riscatto, il nostro futuro, nonostante le grandi potenzialità che questo territorio offre, è rimasto bloccato o per una colpevole indifferenza, o per un’altrettanta colpevole superficialità, o per incapacità ad avviare quel processo di sviluppo che negli anni 80 temprava una splendida realtà. Il paese si svuota, la nascita quasi si azzera, le scuole sono mai delle pluriclassi e si teme per la loro sopravvivenza.
Partono i giovani, rimangono gli anziani che vivono di ricordi in una disperata solitudine. L’economia è fatta prevalentemente di pensioni. La nostra è una società improduttiva.
Questa è la nostra realtà, frutto della miopia di una classe dirigente che nel fare (anche discretamente) ordinaria amministrazione, si è distratta e non si è accorta che il nostro paese si sta esaurendo. Per arginare questa difficile situazione occorre un forte impegno, un grande amore per il proprio ambiente e un nuovo modo di amministrare. Questa considerazione ha consentito l’elaborazione delle linee programmatiche che la lista “Progetto per Montegiordano” intende realizzare per ridare a questa collettività la voglia di andare avanti.

LINEE PROGRAMMATICHE

Il programma si articola su grandi temi, elaborati nelle linee principali. Per ognuno di questi settori sarà attivato un corretto assessorato, composto di un assessore, un consigliere, un funzionario comunale, rappresentante di categoria, tecnici esperti nel settore. L’assessorato, oltre a divenire un vero e proprio strumento operativo, non è una struttura chiusa ma si apre alla cittadinanza in un rapporto di dialogo propositivo. Gli assessorati opereranno in maniera collegiale e per obiettivi, formulando progetti e programmi realizzabili a breve-medio e lungo termine. L’annoso problema della disoccupazione è visto in un’ottica completamente nuova. La valorizzazione dell’individuo nelle sue capacità e potenzialità è l’unico strumento di crescita della società. Auto sostenersi significa civiltà, progresso e prospettive per il futuro dei giovani e per la popolazione tutta, sradicando le logiche clientelari e d’assistenza che hanno da sempre oppresso i cittadini in uno stato di bisogno permanente. In linea di principio il Progetto per Monte giordano punta a stimolare ed agevolare la produzione in ogni settore.

Se non si produce, no c’è crescita.

AGRICOLTURA PESCA E CACCIA

  • Strutture di base: acqua, strade, illuminazione pubblica.
  • Ufficio tecnico e di consulenza.
  • Assistenza per la richiesta di eventuali contributi (Regionali, Statali, C.E.E.)
  • Produzione e trasformazione di prodotti tipici.
  • Realizzazione di un marchio DOC quale garanzia della bontà e genuinità dei prodotti.
  • Pesca: difesa della pesca sottocosta.
  • Caccia: organizzazione di aziende faunistiche e venatorie.
  • Obiettivo: economico, occupazionale, paesaggistico e conservazione del territorio.

ARTIGIANATO:

  • Recupero delle tradizioni antiche, (argilla, ferro battuto, vimini ecc.)
  • Costruzione e recupero degli oggetti della civiltà contadina per approntarne il “Museo”.
  • Studio di fattibilità sulla ginestra (la plastica ecologica del futuro).
  • Coinvolgimento degli anziani sia a livello manuale che culturale.

TURISMO:

  • STRUTTURE DI BASE: ricettività: recupero centro storico.
  • Progetto “Villaggio conico” utilizzando tutte le case disponibili.
  • Realizzazione di depliant all’organizzazione di manifestazioni culturali, fotografie, filmati relativi al nostro territorio, relazione sugli usi e costumi e tradizioni del nostro ambiente.
  • La nostra cucina i nostri prodotti tipici.
  • Pacchetto turistico da presentare nelle fiere e presso le agenzie specializzate.
  • Turismo per diversamente abili, per anziani, per i paesi dell’Est.
  • Camping comunale in paese.
  • Darsena per attracco alla marina.
  • Gemellaggi: importante veicolo di promozione turistica.

OBIETTIVO ECONOMICO-OCCUPAZIONALE.COMMERCIO.

  • E' necessario creare le basi per uno sviluppo del settore commercio, prospettando agli operatori la necessità di costituirsi in associazioni.
  • Verrà attentamente rivalutato il discorso del commercio ambulante e il riordino dei mercatini settimanali e mensili.
  • I commercianti verranno stimolati ad essere più presenti nella vita amministrativa, all’organizzazione di manifestazioni culturali e di una fiera dei prodotti tipici e dell’artigianato di richiamo zonale, da svolgersi nel nostro comune.

STATO SOCIALE.

  • Casa accoglienza per anziani.
  • Assistenza domiciliare.
  • Incontri, dibattiti sui problemi degli anziani.

IL DIFENSORE CIVICO:

  • Curerà i rapporti tra amministratori e cittadini.
  • Obiettivo: tutela dei diritti dei cittadini.

UNITA’ TERRITORIALE DELL’ALTO JONIO

  • Fermo restando all’indipendenza politica amministrativa, si tenterà di unire i comuni dell’Alto Jonio sotto l’aspetto socio economico e culturale.

CONCLUSIONE:

Progetto per Montegiordano si propone in una veste amministrativa innovativa e completamente scelta agli schemi già sperimentali: l’obiettivo principale è quello di creare sinergie tra le forze interne all’amministrazione e la cittadinanza in un armonico rapporto di rinnovamento d’idee e di uomini. Il cittadino deve essere coinvolto nei fatti amministrativi non soltanto durante le campagne elettorali, ma deve diventare parte attiva nelle vicende del comune con proposte e consigli.

mercoledì 15 ottobre 2008

Il Castello.

La Dottoressa Teresa Loprete ci da notizie del nostro splendido castello, notizie che riporto qui e che ricopierò su wikipedia alla voce Montegiordano, sulla quale sto lavorando. Sfortunatamente, inserire immagini li non è tanto semplice per via delle licenze. Speri di risolvere il problema. Per ora..... la storia del castello di Montegiordano.


A Piano delle Rose (località Castello), che si trova sopra la Marina di Montegiordano, sorge uno splendido castello seicentesco, costruito dai Pignone del Carretto, come residenza invernale e di caccia. Il castello è dotato di vasti locali, una volta adibiti a stalle e magazzini, disposti attorno ad un bel cortile pavimentato a massicciata, con pozzo centrale. Una scala ed un ampio arco a tutto sesto, danno accesso al piano superiore. Poco più a valle del castello, sorge quella che una volta era la cappella gentilizia dedicata alla Madonna del Carmine. Questa cappella, abbandonata perché fatiscente, risale al principio del secolo scorso, e fu ricostruita in seguito allo sbancamento di un’altra precedente, la quale ne sostituiva ancora un’altra. Le diverse riedificazioni, dovute ai continui smottamenti del terreno, hanno portato ad un trapianto topografico radicale per cui l’attuale Cappella del Carmine è stata posta molto più a nord del castello. Nella località Piano delle Rose, alcuni studiosi, propongono di identificare il monastero di S. Anania e il castello di Petra Ceci, nominati in una carta del 1015 relativa ai possessi della chiesa di S. Pietro di Brahalla, presso Oriolo: in tale documento Nicone, monaco e il figlio Ursulo, turmarca di Oriolo, donano a Luca, egumeno di S. Anania, il suddetto castello, perché, in caso di incursioni degli Infedeli (incursioni saracene 916-1048), i monaci ed il popolo vi si possano ritirare. Se così fosse, sul Piano delle Rose, già all’inizio dell’XI secolo, ci sarebbe stato un abitato accentrato attorno ad un castello e a un monastero greco. L’attuale castello seicentesco, quindi, sarebbe stato ricostruito sui resti di quello più antico. Nella sua Cronaca (scritta nel 1695), Giorgio Toscano, ricorda che in questa località, vi era “un castello forte e munito di cui oggi non si riconoscono altre vestigia in fuori di alcune mura dirute”. In un altro passo, egli sostiene che il Castello della Marina, dove i Pignone solevano risiedere in alcuni mesi dell’anno per deliziarsi nelle bellissime cacce di fiere selvatiche “era quasi del tutto diruto, ma poi rifatto e ristaurato dai suoi Posteri”. Purtroppo, il Toscano non dà datazioni, ma, da quel che scrive si evince chiaramente che il castello, esistente all’epoca sua, era stato ricostruito dai Pignone sui ruderi di uno precedente.

sabato 11 ottobre 2008

Un Giardino Nuovo

Ogni tanto una buona notizia, in Marina sta venendo fuori una nuova Villetta comunale. Bisogna criticare l'amministrazione quando serve, ma anche essere felici per una nuova infrastruttura a servizio della comunità. La nuova villetta sorgerà in fondo al lungomare di Montegiordano, lato sud. Quel posto veniva già usato da noi quando eravamo ragazzini e giocavamo nel boschetto adiacente. Mi ricordo che avevamo creato una vera e propria pista per i nostri scooter e la usavamo la domenica per gareggiare.
Ora verrà fuori qualcosa di simile alla già presente villa comunale e sinceramente non posso che essere felice di avere un giardino in più nel nostro paesello.
Pubblico queste foto anche per rendere partecipe i tanti Montegiordanesi che stanno lontano e che troveranno, al loro rientro, una villetta in più!!! Questa ragazzi è anche più vicina al canale......... e ho detto tutto!!!! :-D


Comunque, a parte gli scherzi, è lodevole che si sia finalmente aggiustata una parte del lungomare che necessitava di una messa in regola, ora, se si fa anche una bella rotonda, siamo a posto e si può iniziare a pensare a sistemare il lato nord del lungomare Giorgio Liguori.

Beh... fin qua le cose positive, ora un pizzico di critica... un po ci vuole sempre, altrimenti si abbassa la guardia. Provate a leggere sull'ultima foto che ho allegato quando dovevano essere ultimati i lavori........ 18/08/2008!!! Siamo al 11/10/2008 e lo stato dell'arte è quello che vedete in foto...... e va beh....... non si può avere tutto. Ma forse per la prossima estate avremo la villetta nuova e con un briciolo di fortuna anche le gallerie.
Ciao ciao e buona villetta a tutti.

mercoledì 8 ottobre 2008

Archeologia

Un' anteprima di quello che fra un po pubblicherò su Wikipedia per la voce Montegiordano.......

L'Autrice è la Dottoressa Teresa Loprete che, gentilemnte, ha lavorato per noi e per il suo paesello....

Per la voce Archeologia:

In località Menzinara (m. 99 s.l.m.), che sorge sulla cima di una collina isolata ai lati da corsi d’acqua e domina un ampio tratto del litorale ionico, negli anni 1980/81 si è effettuato un vero e proprio scavo archeologico che ha portato alla luce una fattoria lucana utilizzata per tutta la seconda metà del IV secolo a.C. L’edificio scavato aveva forma quadrata di m. 22 per lato, con sette grandi vani di varia ampiezza disposti attorno ad un cortile centrale scoperto collegato con l’esterno mediante un largo corridoio ad L; l’ingresso era nell’angolo sud-ovest. L’edificio è costruito con ciottoli di fiume uniti a secco, che compongono lo zoccolo delle pareti; l’alzato era in mattoni crudi; la copertura era di tegole piane e coppi. Sul lato occidentale del cortile le tegole di gronda erano decorate con teste di leone. Sul lato sud-ovest, probabilmente, si elevava un piano rialzato, al quale si accedeva mediante una scala di legno. Per quanto riguarda la destinazione degli ambienti si può individuare, sul lato orientale, una cantina o vano destinato alla lavorazione e conservazione delle derrate alimentari; vi sono stati ritrovati, infatti, una pressa quadrangolare in arenaria, frammenti di pithoi fittili e di anfore ad impasto. Sul lato settentrionale era identificabile, nel vano centrale affiancato da due vani minori, la cucina. E’, infatti, evidente la presenza di un focolare nell’angolo sud-ovest, oltre ad un’alta percentuale di frammenti di vasellame da mensa ad impasto e a vernice nera, ad utensili in ferro quali alari di camino e lame di coltelli vari. Pesi da telaio (circa 85) e un louterion fittile con sostegno completavano l’arredo. Nel vano nord-ovest, anch’esso comunicante con la cucina e fornito di focolare, sono state rinvenute, oltre al vasellame alcune statuette fittili (figure femminili in trono). Il vano di forma rettangolare, sul lato sud-ovest, doveva essere un ambiente di “rappresentanza”; era, infatti, rivestito di intonaco biancastro e, al suo interno, sono stati ritrovati due louteria fittili su sostegno decorati ad impressione, frammenti di un cratere a figure rosse, una grande quantità di ceramica a vernice nera (piatti, coppette e skyphoi) e recipienti ad impasto (teglie e bacili). Abbandonato nel cortile, in prossimità della cucina, è stato ritrovato un piccolo ripostiglio monetale composto da 12 pezzi (3 argenti di Crotone ed Eraclea e 9 bronzi di Metaponto).All’esterno, inoltre, erano presenti fornaci per la cottura di recipienti ceramici. Sembra evidente che la struttura fosse abitata da una famiglia di agricoltori dediti alla pastorizia e alla filatura (vedi pesi da telaio), la cui appartenenza all’ethnos lucano è dimostrata dal nome osco (NOVIOS OPSIOS) graffito in lettere greche sul fondo esterno di due brocche.
Nei primi decenni del III secolo a.C., il sito fu bruscamente e definitivamente abbandonato, presumibilmente, perché si trovava sulla direttrice di marcia delle truppe romane, che, muovendo da Thuri, si scontrarono ad Eraclea con Pirro, alleato dei Lucani (Battaglia di Heraclea 280 a.C.).

giovedì 2 ottobre 2008

Ancora Graffiti

Vorrei ancora pubblicare alcune foto dei graffiti che stanno abbellendo i muri del nostro paesello. Sebbene alcuni concittadini sono critici sulla comparsa di questi disegni, io credo che i graffiti sui muri di Montegiordano Paese rappresentino una novità eccezionale. Sono bellissimi, mai volgari, pieni di significato e fatti sicuramente da mani esperte che sanno quello che fanno. Non ci sono solo i disegni di Franco Lateana, che ormai da anni ci ha abituato alle sue performance artistiche. Anche altri pittori provetti si stanno cimentando sui muri del paese. Una specie di reinvenzione del graffittaro classico di città. Noi abbiamo i pittori di paese!!!!


Naturalmente l'animo criticone Montegiordanese non ha mancato di farsi vivo anche questa volta, e ci sono parecchie persone che magari in una città vedono di buon occhio i graffiti metropolitani, ma nel nostro paese storcono il naso davanti ad un bel paesaggio disegnato da Lateana e company..... misteri dell'animo umano. E la maggior parte di questi novelli critici d'arte vive proprio in Paese, dove i disegni sui muri hanno dato una rinfrescata necessaria ad un posto che ormai culturalmente è fermo da anni.
Ai Montegirdanesi la cultura spaventa, non so per quale motivo. La Biblioteca Roberto Farina con i suoi libri sono fermi a Roseto. Il sito archeologico di Menzinara è ormai dimenticato ed è ancora sotto l'influenza di un latifondista che non vuole mollare l'osso. Il Sito del comune è fermo al 2005 (come mi dice Piovra, è credo proprio che sia così).................. la pittura è una forma d'arte, di innovazione e lotta. E l'innovazione ai Montegiordanesi fa paura.


Io a questi pittori dico di continuare così, anzi..... fatevi un giro anche in marina, ci sono anche qui muri brutti da abbellire che vi aspettano.


Ciao.