mercoledì 8 luglio 2009

Il Contatore della Costituzione

Vi scrivo da una stanza d'albergo a Prato, Ho appena finito di mangiare una buonissima Fiorentina con alcuni colleghi e ora, prima di addormentarmi aggiorno un po questo mio diario virtuale. Sono qui per lavoro, domani tornerò a Cosenza e mi va di raccontarvi di una splendida cittadina Toscana della quale sinceramente ignoravo il fascino. Viuzze incantevoli, un centro piccolo ma caratteristico e anche l'Università è piccolina ma organizzata bene. Figuratevi che ospita un distaccamento di una famosa Università Australiana che da all'Ateneo un certo respiro internazionale.
La vicinanza della piccola cittadina a Firenze la rende anche abbastanza interessante per tutti coloro che non amano stare in città ma che voglio comune vivere nei pressi di un centro importante. Tutte le comodità con il minino dei fastidi insomma.
Come al solito però voglio parlarvi di qualcosa di particolare che mi ha particolarmente colpito. Davanti la sede universitaria c'è un contatore che conta gli anni, giorni, ore, minuti e perfino secondi da quando è stata promulgata la nostra Costituzione. Un' idea veramente bella, mi verrebbe in mente di riprendere la cosa con un contatore simile messo da qualche parte nel nostro paesello. Credo che un'iniziativa del genere venga accettata con entusiasmo da tutti senza esitazione alcuna. Una cosa come questa metterebbe d'accordo tutti.

Guardare quel contatore mi ha fatto riflettere su alcune cose. La costituzione dopo tanti anni sta per essere modificata, dopo sessanta lunghi anni di onorato servizio si vuole mettere mano alla nostra guida civile per rendere il nostro paese più moderno.

Ora non voglio entrare in merito ad argomenti di politica nazionale che ci porterebbero in discussioni lunghe e inutili. Pensavo invece, guardando quel contatore, che la società è profondamente cambiata rispetto a sessanta anni fa e che paeselli piccoli come il nostro dovrebbero trovare un modello differente per sopravvivere ad un mondo in perpetuo movimento.
La costituzione verrà cambiata. Probabilmente non potremmo più fare affidamento su uno stato assistenziale e paternalista e dovremmo trovare la maniera di sorreggerci con le nostre gambe. Lo stato così come lo conosciamo, almeno al sud, ha fallito, serve un rinnovamento che ci porti in un ottica più dinamica per sopravvivere in un mondo più dinamico.
Ma che modello dovrebbe avere un paese come il nostro per reggere il cambiamento, ammesso che non possiamo restare come siamo???
Oggi vi invito a non attaccarvi su inutili beghe locali ma ad immaginare che tipo di modello sociale potrebbe permetterci, a noi e ai paeselli di periferia come il nostro, di sopravvivere nel terzo millennio.

Secondo me l'unica possibilità è la interoperabilità. Siamo in periferia ma possiamo comunque collegarci al centro e sentirci meno isolati. La Rete, sia quella telematica ma anche quella infrastrutturale, più essere l'unica soluzione per continuare ad esistere.
Solo con i collegamenti possiamo superare l'isolamento, perché nel mondo d'oggi soli non si va da nessuna parte. Dobbiamo imparare a fare rete, reti di comuni, reti fra amici che la pensano nella stessa maniera, reti fra realtà simili che vogliono condividere qualcosa. Cooperare insomma.

Cosa ne pensate????? Provate ad immaginare un modello sociale nel quale un paese come Montegiordano possa continuare a vivere. Io ho in mente il mio.

Ciao e buona discussione.

P.S.
Se parlate di Modello Comunista vi censuro.... :-D .... Scherzo..... buona discussione.

3 commenti :

Anonimo ha detto...

....buon ritorno...
:)

Jetpac ha detto...

..io direi che viste le mani lerce che ogni giorno si apprestano a cambiare la Costituzione.. meglio che resta com'é. Sono lontani tempi dei Calamandrei.. con questi omminicchi e veline di oggi si fanno solo danni! Speriamo in una futura generazione di politici e dirigigenti all'altezza delle alti menti che nel '46 partorirono una Carta Costituzionale all'avanguardia nel mondo ancora oggi. Ma per favore, a questi buffoni di corte di oggi mi sento di dire: giù le mani!

Francesco D'Amore ha detto...

Quel tipo di uomini non torneranno più Enzo...... e non possiamo permetterci di aspettare un messia che non arriverà mai mentre il mondo si muove anche senza di noi.

Ciao.