mercoledì 30 settembre 2009

Museo Delle Cere

Tempo fa sono stato a Rocca Imperiale, e devo dire che il paese vicino al nostro sta facendo cose eccezionali, una comunità che, sebbene piccolina, ha una carica di dinamismo che noi Montegiordanesi non possiamo fare altro che invidiare. Ho visitato il Castello Federiciano e, cosa forse anche più particolare perché inattesa, uno splendido Museo delle Cere. In realtà non tutte le sculture fatte dallo scultore che vedete nella foto vicino a Giuseppe Verdi sono fatte di cera. Ad esempio, la prima foto che vede ritrare un ciclope di otto metri realizzato in sughero!!!


Ci sono tanti personaggi in questo Museo. Visto che vi piace la politica qui vi riporto De Gasperi e sotto Mussolini, personaggi realizzati con una cura maniacale e con una tecnica sopraffina. Lo Scultore è mastro di Musica ed ha sempre avuto la passione per questo genere di cose, passione che l'ha portato a riprodurre in Cera moltissimi personaggi anche della vita comune Rocchese, come il parroco o la stessa madre dello scultore.


Nell'ultima foto infatti e riportata la madre dello scultore con un crocifisso particolare, protagonista di una leggenda che vi invito a farvi raccontare dal protagonista, andando a trovare nel Convento dei Frati Osservanti a Rocca questo eclettico personaggio e la sua eccezionale raccolta di oggetti particolarissimi.


Si perché il museo non contiene solo statue di cera ma tutta una raccolta di oggettistica più o meno interessante che vale senz'altro la pena di osservare con attenzione. Fra questi oggetti una cosa ha attirato la mia attenzione. La "Preghiera del Credo Antico".


Questa preghiera era sembra essere una litania religiosa che gli abitanti di Rocca Imperiale ancora recitano. E' una preghiera molto particolare, recitata tutta in dialetto, e contenente alcune bestemmie (o presunte tali dai più osservanti).


Vi riporto la foto fatta alla pergamena sulla quale è trascritta la preghiera. Come potete leggere (e potete leggerla meglio se clikkate sulla foto) la litania è scritta completamente in dialetto, anche se scrivere il dialetto con l'alfabeto moderno non è proprio il massimo.
Vi invito a leggerlo , che vuole, a tradurlo. La litania è molto simpatica e rappresenta una delle poche vecchie preghiere dialettali che ancora si conservano nel nostro territorio.

Ciao.

5 commenti :

Anonimo ha detto...

A Rocca Imperiale cercano di sfruttare le risorse che hanno nel miglior modo possibile...a Montegiordano le distruggono!!!!...e mi dispiace da morire!

Anonimo ha detto...

è vero io sono andato a vedere le rovine della fattoria greca di cui si parla a menzinara e sono ridotte a discarica c'è di tutto in mezzo una vasca da bagno delle bombole legna e eltro è una vergogna!!!!! non abbiamo un minimo di inventiva e di voglia di sfruttare al minimo pure in briciolo di storia!!

Anonimo ha detto...

ciao francesco girando su internet ho trovato un sito che si chiama progetto ottoterre alto jonio finanziato dalla regione calabria... tu ne sai qualcosa??? io ti linko il sito www.ottoterrealtojonio.it
la cosa carina è che come sfondo principale hanno l'immagine delle fondamenta in cui si dice abbia vissuto pitagora a montegiordano!!! ciao

Anonimo ha detto...

mi correggo il progetto si chiama piar e riguarda Amendolara, Canna, Castroregio, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico credo sia una cosa carina spero che si faccia qualcosa in questo senso!!ti linko anche la pagina che parla del progetto www.ottoterrealtojonio.it/?q=node/28
ciao marco

Anonimo ha detto...

noi pensiamo ai murales vai che andremo parecchio lontani!!!!!