martedì 4 maggio 2010

Ricordando un uomo.....

Dal sito www.ondejoniche.it rilancio qui alcuni pensieri di Antonio Introcaso su uno dei figli più grandi di Montegiordano. Credo forse che fin'ora Giorgio Liguori sia la persona che più di tutti abbia impersonificato le esigenze e le speranze di un territorio troppo spesso dimenticato e bistrattato. E non credo di esagerare quando dico che, probabilmente, per la sua terra ha dato la sua stessa vita.

Buona lettura e buona discussione.

Il 21 dicembre del 1970 è stato un giorno infausto non solo per la piccola comunità di Montegiordano ma per l’Alto Jonio tutto. Moriva tragicamente, mentre, con la sua auto, correva a prestare la sua opera di consigliere nella nascente Regione Calabria, il dott. Giorgio Liguori. La Regione, di recente istituzione, era la grande speranza per queste nostre contrade che mostravano i segni di una miseria antica e quelli più recenti di una tragica guerra e di un dopoguerra lento e mal gestito. Che le cose sarebbero cambiate lo avvertimmo nel giugno del 1970 quando Giorgio Liguori venne eletto al consiglio della Regione Calabria. Avevamo il Nostro rappresentante e la nostra voce finalmente sarebbe giunta, forte e decisa, nelle stanze che contano. Ne eravamo certi perché il dott. Liguori nel decennio 1960-70, come consigliere prima e come assessore poi della Provincia di Cosenza, aveva dimostrato grande capacità di amministratore e di politico. Sapeva bene che l’Alto Jonio per poter uscire dall’isolamento, doveva essere dotato di tutte quelle infrastrutture necessarie per avviare il processo di sviluppo. Organizzò convegni con tecnici ed alte personalità politiche per favorire la realizzazione del progetto dll’autostrada Bari-Taranto-Sibari: un’arteria di grande importanza e necessaria per lo sviluppo commerciale e turistico di tutta la fascia jonica. Altro grosso progetto che lo vide fortemente impegnato fu il Porto di Sibari: un’opera questa che avrebbe dato grande visibilità e opportunità alla nostra zona. Promosse e costituì il Consorzio di Bonifica del Ferro e dello Sparviero: tanti posti di lavoro e un valido mezzo per rivitalizzare un’agricoltura morente. Nasceva l’idea da Lui fortemente voluta della Cantina Sociale di Rocca Imperiale e la progettazione del Salumificio di Montegiordano. Da Assessore Provinciale si impegnò per la ristrutturazione delle strade interne dell’Alto Jonio e della loro manutenzione affidata ai cantonieri: tanti posti di lavoro per alleviare una preoccupante disoccupazione. Con queste credenziali Egli si presentava alla Regione Calabria. Giorgio Liguori era un politico di grande spessore e la politica per Lui oltre ad essere una passione era anche una missione: ridare voce e dignità alla sua gente. Lo accompagnavo spesso nei suoi viaggi e per Cosenza e per i paesi dell’Alto Jonio. “ E’ bella la nostra zona”- mi diceva –“una delle più belle della Calabria e ha delle grandi potenzialità. Dipende da noi saperle sviluppare, dalle nostre capacità, dal nostro impegno, dalla nostra voglia di emergere”. Era innamorato della sua zona. Ottimo medico condotto amato e stimato dai suoi concittadini che a Lui si rivolgevano con fiducia. Politico accorto, intelligente, lungimirante. Aperto al dialogo con tutti, ma un occhio particolare ai giovani ch’Egli cercava di coinvolgere, di responsabilizzare. La sera, spesso ci ritrovavamo a casa sua o in sezione per discutere, per confrontarci, per affinare la nostra dialettica. “Una buona preparazione sia culturale che sociale” – diceva – “un forte amore per la propria terra e un’ottima dialettica fanno un grande politico”. Era quella una buona scuola di politica e di vita. Giorgio Liguori era un leader, ne aveva il carisma e tutte le caratteristiche. Un vero leader che ci faceva sognare e sperare. Uno stridìo di freni, un volo, un tonfo e in quella notte si spensero speranze e progetti. Tanti fiori, la dovuta commemorazione, un busto, una lapide e poi il silenzio. Un colpevole silenzio. Giorgio Liguori meritava molto di più per quello ch’era riuscito a realizzare, ma soprattutto per come si era speso per questa terra.L’Alto Jonio, senza più un’autorevole voce, è tornato ad essere “ la cenerentola”, “la terra di nessuno”. Nell’oblio e nell’indifferenza si è chiusa una bella pagina di storia delle nostre contrade. Et sic transit gloria mundi.

Antonio Introcaso

1 commento :

Anonimo ha detto...

belle queste parole, un uomo grande come il dott. giorgio liguori andrebbe ricordato più spesso e credo che anche l'amministrazione possa farlo organizzando un giorno per ricordarlo. io ho partecipato al convegno organizzato in sua memoria nel dicembre di qualche anno fa, ed è stata un'esperienza emozionante anche per me che purtroppo, per l'età, non ho potuto conoscere quest'uomo dal cuore grande..!!