domenica 3 luglio 2011

Immigrati

Vi allego un comunicato  stampa  del 20 giugno a cura della coordinazione locale PDL. Per la cronaca, oggi Domenico fa gruppo a sè in consiglio comunale, targato PDL. I gruppi di Minoranza sono dunque due: VEF (Introcaso, La Volpe, Migneco) e PDL (Acciardi). In Maggioranza invece sono cinque: PD (Vuodi, Basile, La Manna), IDV(Salvo), PRC(Panno), Socialisti (Mundo, Maradei), Misto (Pistocchi, Ruscelli). Spero di non aver sbagliato il puzzle..... sono andato un po a memoria.
Buona Lettura e Buona Discussione.

di Circolo PDL  Montegiordano "Italo Formichella"
Prendendo spunto di quanto succede nella limitrofa laboriosa cittadina Lucana, Policoro (Matera), il consigliere di minoranza “Vita-Energia-Futuro”, Domenico Acciadi (in foto), coordinatore Pdl zonale, ha chiesto all’amministrazione comunale di Montegiordano l’affiliazione  all’associazione immigrati multietnica “La Realtà” operante  in Policoro nel settore sociale e culturale per l’accoglienza, l’integrazione e l’assistenza a favore degli immigrati, famiglie, anziani, colf e badanti. Per tale istituzione occorre che il comune metta a disposizione dell’associazione No-Profit un ufficio con tutta l’attrezzatura, garantendo l’apertura al pubblico per almeno 18 ore la settimana da parte di un mediatore culturale. Tutti gli oneri annessi e connessi da giustificare con un progetto esecutivo dettagliato, trovano, tra l’altro, finanziamento regionale con  partnership il comune, previo sottoscrizione di protocollo d’intesa.
<< Gli obiettivi – specifica il consigliere Acciardi- sono quelli di agevolare e favorire l’integrazione sociale tra le famiglie italiane e quelle straniere al fine di creare un benessere psicosociale e una ricchezza culturale per uno sviluppo futuro. L’associazione lucana  che opera da circa cinque anni, conta numerose adesioni che trovano riscontri come accoglienza, orientamento, mediazione linguistico sociale e culturale, assistenza e aiuto per il lavoro, la casa, salute, flussi d’ingresso, documenti per il rilascio e il rinnovo della carta di soggiorno, stimoli e promozioni alla partecipazione della vita sociale e culturali>>. Secondo dati ufficiali riferiti al 31.12. 2009, gli stranieri regolarmente iscritti all’anagrafe del comune di Montegiordano erano 42, di cui 31 donne. Il comune dell’Alto Jonio con più presenze di stranieri è Trebisacce con 539, di cui 285 donne. La comunità di romeni è quella più rappresentata.
20 giugno 2011.

7 commenti :

Anonimo ha detto...

finalmente qualche proposta decente che potrà contribuire a migliorare la qualità di vita degli immigrati e ai montegiordanesi ad avere un notevole contributo per il problema dello spopolamento che da anni è diventato una piaga sociale catastrofica.
Con tutta onestà dico bravo ad acciardi !

Anonimo ha detto...

qui sembra che sulla questione immigrati quelli di destra vogliano fare quelli di sinistra. Ma se siete così propensi all'integrazione, visto che c'è gente cacciata di casa che paga l'affitto ecc ecc, allora perchè non gli date voi una casa?
Tra di voi c'è gente che ha case vuote. Portateli in marina; scusate in marina no, rendono di più i turisti, anzi bagnanti. Raccontate le cose come stanno, informatevi.
è bello quando l'integrazione la fanno gli altri.
Io ho votato VEF ma con questi presupposti meglio che abbia vinto La Manna.
Poi se l'impianto elettrico era una scusa, vuol dire che c'erano altri motivi. Quindi informatevi!!!!!
La casa di Acciardi in piazza è libera?

Francesco D'Amore ha detto...

Destra non vuol dire razzismo.....al massimo, a mio avviso, razionalità.

E credo sia razionale ipotizzare il massimo livello di integrazione possibile, cioè quella basata sul rispetto delle regole e delle leggi del paese ospitante.

Da quello che dici mi sembra che tu ti stia riferendo ai fatti accaduti al Signor Todorell. Qui si sta parlando d'altro.

Non mi sembra che Domenico abbia citato i fatti riguardanti Todorell nell'articolo da me inoltrato.

Se poi hai la compiacenza di dirmi chi sei, possiamo anche approfondire la discussione su todorell.... ma mi piacerebbe sapere con chi ho l'onore di parlare.

Buona Discussione.

Anonimo ha detto...

riportiamo il nostro paese in LUCANIA,nella civile e non mafiosa Lucania ,e ci gadagnamo tutti.

Francesco D'Amore ha detto...

Sinceramente a me, orgoglioso calabrese, essere paragonato ad uno 'ndranghetisa da vigliacchi e omertosi cecchini, inizia a darmi fastidio.

Le offese gratuite, vigliacche e non firmate, inizieranno ad essere censurate. Se indicate un intero popolo come mafioso, dovete farlo firmandovi.

Parli di civiltà e non sei capace nemmeno di perderti la responsabilità di quello che scrivi...... non credo che i lucani abbiano bisogno di gente come te.....

Anonimo ha detto...

le chiacchiere quelli di sinistra ne fanno tante, meno male che qualcuno fa anche i fatti.

Anonimo ha detto...

Card e trivelle: un pieno benzina per emigrare dalla Basilicata

Sul bonus/benzina che il Governo-Regione Basilicata elargirà ai lucani il messaggio è chiaro e la misura è colma: “vi diamo una card che forse vi caricheremo a novembre e forse farete il pieno per Natale”. Non se ne può più e sarebbe il caso che la politica lucana riprendesse un po’ di pudore verso i propri elettori/cittadini, perché questa della card/benzina è la chiusura del cerchio che aggiunge anche la presa in giro all’ìnvasività delle effrazioni minerarie.Dopo aver costruito le campagne elettorali con ataviche promesse di benzina a metà prezzo, posti lavoro all’infinito, investimenti, infrastrutture (e chi più ne ha ne metta), la pubblicità e la propaganda continua con la svendita della Basilicata alle lobby dell’energia e dei rifiuti e continua la pubblicità ingannevole che da anni le società petrolifere, con la complicità della politica, consumano ai danni dei lucani. Pubblicità ingannevole e a fini di lucro che meriterebbe sicuramente lo sdegno, ma anche le denunce da parte dei cittadini.Con questa politica regionale sempre più governata da Vito De Filippo e Guido Viceconte, Pd e Pdl, con gli altri partiti a fare da comprimari, si continua, insomma, con gli spettacoli illusionisti che con la card bonus benzina finalmente sancisce la correlazione attuale tra petrolio e proprietà dei lucani: ai petrolieri circa 2 miliardi di euro all’anno (più i guadagni della raffinazione di 4 miliardi e mezzo di litri di greggio inviati a Taranto o alle industrie di trasformazione chimica), agli enti locali, circa 100 milioni di irrisori euro all’anno, e ai cittadini da oggi anche petrolieri a tutti gli effetti, 90 (dicasi novanta) euro di benzina all’anno. Un pieno pagato per la scampagnata di Santo Stefano. Per NoScorie Trisaia è una presa in giro che troverà l’apoteosi con la firma del Memorandum, lo strumento che sancirà l’ultima e definitiva predazione del territorio e della buona fede e che, se si ha la buona voglia di leggerla, è tal quale al “contratto con gli italiani” firmato da Silvio Berlusconi nel salotto di Bruno Vespa: dentro non c’è scritto di tutto fuorché elementi certi con cui confrontarsi. Rivelandosi solo un modesto tentativo di far sparire anche il più piccolo controllo sociale sulle pur esigue royalties finora concesse.

La card bonus non cambierà la vita dei lucani, a meno che non si voglia emigrare, anche perché non è più tanto conveniente bere l’acqua del Pertusillo, bagnarsi nel Basento e sarà sempre più difficile fare l’agricoltore, l’imprenditore e l’operatore turistico nella Basilicata svenduta ai petrolieri e alla politica degli “smemorandati”. Ma anche qui, i lucani devono fare i conti per bene, perché emigrare non sarà a costo zero: con un pieno di benzina si può arrivare al massimo intorno a Roma, circa 600-700 Km; con 90 euro si arriva in treno massimo a Bologna. L’aereo low cost non riusciamo a prenderlo perché manca un aeroporto in Basilicata. Dunque, per varcare i confini nazionali e abbandonare occorrerà integrare la gentile concessione del Ministero dello Sviluppo economico, dei petrolieri e della Regione Basilicata. Noi di NoScorie Trisaia, però, siamo pronti a offrire un pieno di benzina reale a tutta la giunta di De Filippo affinché vadano via da questa regione ed evitino di distruggerla, trasformandola in un hub energetico e dei rifiuti.