Rilancio il comunicato stampa UDC in relazione ad una imminente soppressione di Treni con origine e destinazione le città Calabresi. Probabilmente storie come quella di Betta Farina sono destinate a ripetersi.
Buona Lettura.
COMUNICATO
STAMPA
Trenitalia taglia i treni
calabresi: l’Udc contraria.
Il
capogruppo consiliare Dattolo ed il suo vice Gallo chiedono
l’intervento della Giunta regionale:
«Avviare
subito un confronto su scelte che decretano l’isolamento della
Calabria».
Decine
di treni, da e per la Calabria, cancellati. Letteralmente soppressi.
Scomparsi dall’orario invernale che Trenitalia s’appresta a
rendere esecutivo. Risultato: raggiungere le località calabresi, o
partire da queste alla volta delle città del centro e del nord
Italia risulterà ancor più difficile se non impossibile, alla luce
dei tagli già imposti negli anni passati. Ma l’Udc non ci sta, e
annuncia battaglia. «In un periodo di grave crisi per l’economia
nazionale, avvertita in maniera ancor più stringente nelle regioni
del Meridione», dicono il capogruppo consiliare Alfonso Dattolo ed
il suo vice Gianluca Gallo, «Trenitalia, società privata che però
opera in regime di sostanziale monopolio contando peraltro su
significativi finanziamenti pubblici, sceglie di far sparire dai suoi
orari decine di treni, tutti accomunati dall'avere come punto
d’origine o di arrivo le città calabresi. Per una Regione che
sconta un’antica carenza infrastrutturale, già costretta
all’isolamento da una rete ferroviaria non elettrificata ed a
binario unico, oltre che dagli interminabili lavori lungo
l’autostrada, dal mancato adeguamento della statale ionica 106 e
dalla mancata realizzazione delle trasversali interne, si tratta di
una scelta che assume contorni che vanno ben al di là della pure
legittima decisione imprenditoriale», traducendosi per contro,
aggiungono Dattolo e Gallo, «in una misura che va ad ingigantire
l’isolamento della Calabria dal resto d’Italia, con gravi e
negative ripercussioni non solo per i cittadini, ma anche per
comparti economici di primo piano, quali l’agricoltura ed il
turismo, pesantemente ed ingiustificatamente penalizzati». E ciò
soprattutto per l’area ionica calabrese, da sempre del tutto
sprovvista di reti di grande comunicazione e servita da una linea
ferroviaria antiquata e vittima di ripetuti tagli e depotenziamenti.
«A fronte di questa situazione – chiosano i vertici del gruppo
consiliare regionale dell’Udc – ferma sarà la nostra protesta
istituzionale. Abbiamo interessato il nostro gruppo parlamentare, ma
in occasione dell’imminente seduta del Consiglio regionale
chiederemo all’Assemblea ed all’Esecutivo, che peraltro
attraverso il presidente Giuseppe Scoppelliti ha già anticipato
l’intenzione di muoversi in tal senso, di impegnarsi per favorire
la ricerca di soluzioni e l’avvio di un confronto che coinvolga
anche il Governo nazionale: 150 anni dopo l’unificazione dello
Stato italiano, la Calabria non può essere considerata ancora, nei
fatti, come una mera espressione geografica».
Reggio
Calabria, 14 novembre 2011
On.le Alfonso Dattolo
On.le Gianluca Gallo
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