mercoledì 7 dicembre 2011

Autonomia Scolastica: risponde Franchino.



La Risposta di Franchino a quanto fatto per le autonomie scolastiche dal cugino Melfi. 
Leggete qui per riorganizzare le idee. Come accennato nell'articolo precedente, di autonomie scolastiche e di organizzazione didattica non ci capisco molto, forse perché il settore e l'argomento non mi entusiasmano più di tanto. Se il nostro territorio fosse economicamente aggressivo e dinamico, non ci sarebbe bisogno di combattere queste guerriglie di quartiere.  

Perché altro non sono che guerriglie di quartiere.

Io la Calabria la vedo come la California d'Europa. E in California la gente discute di come progettare un telefonino che conquisti il mercato mondiale,  non se chiudere o meno una scuola di quartiere.

Lascio quindi la parola ai lettori. 
Cliccte sull'articolo per ingrandirlo e leggerlo meglio. Ho allegato l'intera pagina del Quotidiano della Calabria ma l'ingrandimento non è venuto proprio nel migliore dei modi. Sotto ho riportato quindi l'articolo di Maurella, in modo tale che i lettori possano leggerlo più comodamente. 

Spero che qualche lettore più informato di me voglia contribuire alla discussione. 

Post scriptum.......   Questa volta però, Franchino mi è piaciuto. Anche il linguaggio usato sembra diretto al problema reale e non ad equilibrismi politici. Magari la mia opinione non è di fondamentale importanza,  ma vorrei che interventi come questi si moltiplicassero per continuare a scrivere su questo giocattolo dell'Impegno di un Montegiordanese per il suo paesello. 

Buona Discussione.





di FRANCO MAURELLA
JONIO – «Il piano di dimensionamento scolastico predisposto dalla Provincia di Cosenza sembra rispondere, per quanto riguarda l’Alto Jonio Cosentino, più ad esigenze campanilistiche ed  elettoralistiche che al miglioramento organizzativo e al contenimento della spesa come richiesto dai nuovi parametri previsti dal D. L. 98 del 06/07/2011 e sue successive modificazioni». Comincia così la lettera che Mario Franchino, consigliere regionale del Pd ed espressione politica dell’Alto Jonio, scrive all'assessore regionale alla cultura, Mario Caligiuri e, contestualmente, al Miur, Ufficio scolastico regionale per la Calabria, diretto da Francesco Mercurio, ai quali si appella per ridisegnare il Piano di dimensionamento scolastico della Provincia di Cosenza. « Il consiglio  provinciale di Cosenza –scrive Franchino -, non ha tenuto conto in alcun modo delle richieste provenienti dai comuni, rappresentati dai sindaci e non dai semplici consiglieri provinciali e neppure del  Piano già predisposto ed approvato dall'apposita Commissione istituita presso la Provincia come referente dei criteri da assumere per la redazione del Piano, tenuto conto delle varie proposte avanzate dai vari settori territoriali». Una revisione del Piano che, secondo Franchino, ha suscitato aspre polemiche al livello provinciale. Poi, entra nello specifico per far presente ai destinatari della missiva che: «E’ stata sollecitata la costituzione dell’Istituto comprensivo di Rocca Imperiale senza alcuna preventiva richiesta da parte dell’amministrazione comunale; è’ stata smembrata l’autonomia dell’Istituto comprensivo di Montegiordano al quale ha fatto richiesta di aderire anche il comune di Oriolo, non più autonomo perché sottodimensionato; si è mantenuta l’autonomia di  Amendolara aggregandovi le scuole del comune di Roseto Capo Spulico che in maniera non molto chiara (una delibera di giunta ha modificato la delibera del consiglio) ne ha fatto richiesta e di  quella di Oriolo che invece si è pronunciato per l’aggregazione a Montegiordano; non si è tenuto conto della storia, in materia di organizzazione scolastica in quanto Montegiordano è stato il primo  Istituto Comprensivo, costituito in via sperimentale nell’anno scolastico 1996/97 quando ancora pochi credevano a queste nuove forme di autonomie scolastiche, capaci di coniugare continuità  educativa fra vari ordini di scuola e di innovazione sul piano didattico ed organizzativo; lo stesso Istituto Comprensivo di Montegiordano è stato inserito in un “Progetto Montagna” finanziato dai  Ministeri della P. I. e dell’Agricoltura per la salvaguardia e lo sviluppo dei paesi montani soggetti a un forte e progressivo spopolamento e a una continua e inesorabile spoliazione delle risorse e dei  presidi istituzionali; non si è tenuto conto che l’appartenenza alla categoria di “Comuni Montani”, in cui Montegiordano è inserito, è l’elemento indispensabile per avere la deroga a poter costituire  gli Istituti Comprensivi con i parametri indicati». Tra l’altro, ricorda Franchino, che con la nuova ripartizione territoriale delle Comunità Montane, tanto Amendolara quanto Rocca Imperiale aderirono, con altri 5 comuni, all’Unione “La via del mare”. Le articolate motivazioni, portano Franchino a formulare «una proposta migliorativa », chiedendo di rimodulare il Piano di  dimensionamento scolastico. Come. «Autonomia – scrive -, dell’Istituto Comprensivo di Montegiordano con l’aggregazione delle scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado dell’Istituto di Oriolo (e di Nocara che ne è parte integrante) e delle scuole dell’Istituto Comprensivo di Rocca Imperiale (e di Canna che ne è parte integrante), con una popolazione complessiva  di n°659 (seicentocinquantanove) alunni, in modo da evitare nel prossimo futuro chiusure e disgregazioni». «Tale costituzione – conclude Franchino -, risponde al criterio di omogeneità territoriale in quanto Montegiordano è equidistante da Oriolo e da Rocca Imperiale e il suo territorio è confinante con quello di tutti i Comuni aderenti, pertanto la collocazione del nuovo istituto autonomo a Montegiordano, risulterebbe baricentrica».

4 commenti :

elvira ha detto...

io direi di attendere il parere definitivo della Regione, per poi offrire ai lettori una visione completa e chiara su cosa si prospetta all'orizzonte.Intanto apprezziamo l'intervento di Franchino. Inoltre si potrebbe tranquillizzare chi pensa che i bambini dovranno muoversi dal proprio paese per recarsi in altri istituti, proponendo la L.6/8/08, n°133, dove troviamo:
Art. 12 - Disposizioni relative alla scuola primaria
1. Salvo il disposto dell'articolo 7, commi 2 e 3, le classi di scuola primaria sono di norma costituite con un numero di alunni non inferiore a 15 e non superiore a 26, elevabile fino a 27 qualora residuino resti. Le pluriclassi sono costituite da non meno di 8 e non più di 18 alunni.
Quindi è evidente e naturale che, se non ci sono bambini in un centro abitato, o si 'accetta' la realtà delle pluriclassi (come 40 anni fa), o ci si muove diversamente. E' logico, no?
Ciao

enzo arcuri ha detto...

Io penso che sia arrivato il momento che tutti questi politici stra.vecchi ritornano a casa loro ed iniziano a pensare come portare avanti il ruolo dell'essere nonno!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

portiamo tutti i bambini in una scuola vera, tutti a nova siri.

Anonimo ha detto...

come sempre arcuri ha dato la soluzione al problema rispondendo come i politici stravecchi di cui si lamenta tanto... è vero che internet è uno spazio incalcolabilmente vasto ma sprecare con parole inutili e faziose anche una sola riga è davvero un peccato...questa te la potevi davvero risparmiare...io considero ammirabile e posato l'intervento di franchino e allo stesso tempo ineluttabile il processo di contrazione demografica che avviene in tutti i comuni italiani dal trentino alla sicilia...la crisi non ha fatto altro che accellerare il processo influenzando negativamente i flussi migratori e rendendo impossibile la nascita di nuovi nuclei familiari (causa: un welfare tendente al ribasso)...purtroppo io stesso non riesco ad accettare i metodi presi in considerazione ma le soluzioni sono davvero poche per un problema così grande...a novasiri puoi portarci tranquillamente i tuoi figli...te la consiglio è una bella scuola e così ci guadagnamo tutti: i tuoi figli staranno meglio e noi avremo uno spara-balle in meno a montegiordano...informazionelibera...by ratio