giovedì 5 luglio 2012

Tartarughe Marine a Montegiordano



di Elvira Panno
Stamattina chi si trovava sulla spiaggia a ridosso dell’ormai memorabile Camping Columbia ha avuto, piuttosto che la classica enigmistica da ombrellone, un rompicapo in carne ed ossa da risolvere anche in tempi brevi.
Intorno alle 11, si intravede, infatti, all’orizzonte di un mare insolitamente torbido ed agitato, un oggetto di colore scuro che appare crogiolarsi al largo, incurante delle onde animate più del consueto.
Dopo una buona mezz’ora di ipotetici responsi, che hanno espresso risposte delle più creative e fantasiose ( testa di cinghiale, delfino decomposto, ‘uomo morto’, legno secco, ecc…), la ‘cosa’ si avvicina, grazie al moto insistente del mare. Bambini e bagnanti accerchiano Enzo, che, con un lungo ramo secco accompagna l’arenamento dell’esemplare di tartaruga marina più diffuso dalle nostre parti e nel Mediterraneo: una tartaruga comune della specie Caretta caretta, priva di vita. Di questo tipo ne sono state avvistate e recuperate altre negli anni precedenti sulle coste dello Jonio.

Mentre si attende l’arrivo della Capitaneria di Porto, avvisata nell’immediato, i presenti analizzano da vicino l’animale tentando ulteriormente di indovinare la causa del suo decesso, viste anche le escoriazioni sulla testa oltre che sul dorso. Dalle foto si può notare chiaramente che il carapace della testuggine, dilatato a conseguenza del decesso probabilmente in nottata, è stato, con molta probabilità, lesionato, quasi ‘sbucciato’, dalle pale dell’elica di una imbarcazione. E, dato che gli esemplari più giovani delle tartarughe marine del Mar Mediterraneo sono soliti muoversi più in superficie, secondo quanto appreso dalle più comuni enciclopedie, si è anche pensato che non fosse molto avanti negli anni e che probabilmente stesse nuotando verso i lidi della Grecia o della Tunisia dove queste specie protette hanno l’abitudine di deporre le uova o di cercare cibo.
Insomma, rompicapo o no, la tartaruga ora è in mano alle autorità della Guardia Costiera che si occuperanno della sua giusta sistemazione.
Elvira Panno

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