venerdì 7 giugno 2013

Amendolara.... Canna... Montegiordano

Sulle pagine di questo blog spesso ho citato l'amministrazione comunale di Canna come una di quelle che apprezzavo di più del nostro Alto Jonio. Dal punto di vista amministrativo cerco di non farmi influenzare da etichette che stanno dimostrando un certo limite nel sintetizzare un racconto politico che non si fa più ingabbiare da appartenenze vecchie come il secolo scorso. 
Alberto Cosentino come amministratore non mi dispiaceva: penso sia stato uno dei sindaci più dinamici del nostro territorio, anche se le ultime amministrative hanno bocciato la lista che ne voleva perpetuare l'esperienza politica.  Non sono quindi le diverse vedute sull'idea generale che possono limitare il giudizio particolare sull'amministratore locale. 

A parte le personalissime opinioni su Alberto, a Canna è cambiato qualcosa, così come sta cambiando il vento sull'intero Alto Jonio. La gente vuole sentire qualcosa di diverso, vuole sentirsi parte di qualcosa di diverso. Il racconto Politico sta cambiando: è cambiato ad Amendolara, dove qualcuno si è dovuto tristemente rassegnare all'impossibilità di perpetuare una dinastica, e cambiata a Canna e dovrà cambiare anche a Montegiordano. Non penso che quello che è successo a Canna e ad Amendolara siano solo frutto di situazioni strettamente locali. Penso, o spero, che siano invece espressione di volontà di cambiamento.

Fra un anno si vota anche a Montegiordano. E si voterà anche ad Oriolo, a Roseto e se non erro anche a Nocara. Possiamo tutti insieme raccontare qualcosa di diverso, facendo ognuno la propria parte.

Possiamo essere protagonisti di un racconto diverso, di una favola diversa, quella della Cenerentola della Calabria che diventa principessa. 

Manca un anno.

Buona Discussione.


9 commenti :

Anonimo ha detto...

Non vedo l'ora che arrivi quel momento, così quanto lo temo, una rielezione di queste persone li, significherebbe crollo senza speranze di risalita, perchè ora si può fare ancora qualcosa, dopo altri 5 anni di immobilismo invece, non si potra fare più niente!

In 10 anni siamo scesi sotto i 2000 abitanti, in altri 5 non so cosa potrebbe accadere!

La paura è tanta, ed è dettata soprattutto dalla disinformazione di un paese "anziano" che non fa dei mezzi come il tuo o come giornaletti distribuiti qua e la, della sua informazione!

Le informazioni tra le persone di una certa età passano attraverso il passaparola e come sappiamo a montegiordano "se allu camp sportiv hei fatt nu pidt, allu cong dicn ch'è murt angun"!

E' per questo motivo che prego Vita energia e futuro, di fare una campagna elettorale che arrivi a tutti con ogni mezzo, con cui si informi sui propro lavoro di vigilanza svolto in questi anni, sui propri progetti e sull'operato nullo dell'odierna amministrazione, anche passando con il megafono davanti ad ogni casa!

Ricordatelo a Montegiordano vincono le famiglie, ma ad incidere sono soprattutto i giudizi delle persone, perciò informare tutti ma proprio tutti è d'obbligo!

Anonimo ha detto...

Per tornare al discorso storico di Montegiordano vi allego questo trafiletto scritto in inglese ma "in malomodo con google translate" che però fa intendere il significato, parla di qualcosa che ho sempre pensato, stiamo cercando di valorizzare i piselli, tralasciando la cosa che forse più di tutte ogniuno di noi ha in casa, l'olio artigianale, in questo trafiletto si evince che tra i prodotti esportati in Grecia ai tempi appunto della Magna Grecia ci fosse l'olio di Montegiordano (ricordiamoci che siamo pieni di ulivi secolari in ogni angolo):

Ci sono trasferimenti di tecnologia nel campo della produzione di olio d'oliva e vino tra le popolazioni greche e italiche archeologicamente rilevabili? Anche se la documentazione è ancora scarsa, abbiamo imparato che dall'età del bronzo popolazioni locali sapevano come produrre l'olio di oliva, mentre all'età del ferro si produceva vino. Recenti scoperte a Poggiomarino vicino a Pompei dimostrano che la coltivazione della vite, la produzione di vino e il consumo erano comuni tra le popolazioni italiche durante il 9 ° c. AC. D'altra parte, una rivalutazione del contenuto di Corinto A e SOS anfore, che probabilmente sono stati utilizzati per il trasporto di vino, piuttosto olio, implica che i coloni greci non hanno importato il loro olio dalla Grecia continentale, ma prodotte localmente, come hanno fatto il loro vino. Le prime testimonianze archeologiche di produzione del vino scavate finora sono quelli di Punta Chiarito, sull'isola di Ischia, dove, nei pressi di una piccola fattoria risalente al 6 ° c. AC, sono stati scoperti alcuni pozzi di piantagioni di vite, una stampa e molti barattoli usati per fare il vino. Altri vegetali, risalenti al periodo classico, si trovano in Sicilia, intorno a Gela e Camarina, e gli studi carpologici mostrano che la coltivazione dell'olivo ha raggiunto un picco nel corso del 4 ° c. AC nel territorio della colonia greca di Metaponto (Italia meridionale). Olio presse sono conosciuti nel territorio lucano a Montegiordano vicino Sibari, a Monte Moltone vicino a Potenza e nella zona sicana di Monte Adranone (Sicilia). Proprio come quelli di città del continente greco o colonie occidentali, potrebbero portare testimonianza di una piuttosto grande diffusione di tecniche greche nel mondo indigeno. Ma i dati disponibili sono ancora troppo scarsi per datare con precisione questi trasferimenti.

Francesco D'Amore ha detto...

Puoi riportare anche la fonte inglese per favore???

Interessante trafiletto.... citami la fonte.

Grazie per il contributo.

Anonimo ha detto...

Il link è:

http://ccj.univ-provence.fr/spip.php?article702

Guarda al punto 3 di Jean Pierre BRUN.

Sottolineo come nell'Università della Provenza in Francia, sia più volte nominata Montegiordano.

Come si può vedere da questo file pdf:

http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_1123-9883_1998_num_110_1_3612#

Francesco D'Amore ha detto...

Grazie davvero....

Un contributo molto interessante.

Anonimo ha detto...

Se la lista energia futuro e cambiamento e la soluzione allora siamo davvero disperati. Senza offesa verso il primo anonimo ma sarebbe un po' presuntuoso da parte di chiunque tentare di invertire il trend di riduzione della popolazione e di invecchiamento. Ma lo giuro: se la lista 2 ha il coraggio di promettere un miracolo, in totale controtendenza con i ritmi di crescita non solo italiani ma anche europei, avrà il mio voto. Un premio alla simpatia. Per fortuna che abbiamo quotidiani seri in cui non scrive solo alfano altrimenti da quanto si legge su questo blog sembra che montegiordano sia l'unica realtà critica in un circondario in piena crescita. Ma non importa; comprendiamo e compatiamo chi vive di questo tipo di informazione.

Francesco D'Amore ha detto...

Secondo me hai letto con poca attenzione il primo commento.

Non capisco poi cosa c'entra Alfano, anche se è sport nazionale ormai prendersela con i giornalisti. Inoltre, se vorrai, sarei lietissimo di mostrarti di persona le differenze fra amendolara e montegiordano, ad esempio. Tanto per fare qualche paragone con luoghi vicini al nostro bel paesello dimenticato.

Unknown ha detto...

carissimo anonimo dobbiamo essere tutti a lavorare nella direzione giusta per far in modo che tra un anno anche montegiordano si svegli sotto un altro cielo. la politica non si fa e vero come dici tu solo su internet o giornalini ma la si fa nei bar nelle piazze, ma questo lo si può fare solo se tutti noi ci togliamo di dosso la paura di parlare, parliamo liberamente di quello che pensiamo. La diminuzione delle nascite è legata al lavoro, dove c'è lavoro ci sono i giovani dove ci sono i giovani ci sono le coppie e i figli, in un paese dove tuti emigrano per cercare lavoro difficilmente si potrà invertire la tendenza. Montegiordano deve se vuole uscire da questo stallo prima di tutto fare la strada di collegamento paese-marina, due investire sul turusmo crendo un porto turistico, e tre intercettare qualche imprenditore serio che voglia investire nel nostro territorio portando qualche posto di lavoro.
oggi i posti di lavoro sono nel riciclaggio della immondizia, dei amteriali elettrici, e via discorrendo.
ed ora paradossalmente è il momento migliore per ripartire.

Anonimo ha detto...

All'anonimo delle 12,54 del 12 giugno. Tutti abbiamo il diritto di sperare e sognare che ciò possa davvero accadere e che il nostro Paese possa tornare ad essere vivo. Come allo stesso tempo tutti noi montegiordanesi abbiamo il dovere, seppur morale, di fare qualsiasi cosa per non lasciare che Montegiordano crolli definitivamente.
Il gruppo VEF può anche non rappresentare la soluzione, come allo stesso tempo non possiamo dire che la soluzione è rappresentata da questa amministrazione che ha vistosamente peggiorato tutte le condizioni primarie di vita dei nostri cittadini, dall'ordine ai servizi, allo sviluppo ecc....

Per cui credo dovresti disperarti se non ci fosse alcuna soluzione a questa realtà amministrativa, piuttosto che disperarti all'idea che una futura azione di un gruppo di rinnovamento politico possa avere realmente voglia di cambiare radicalmente questo stato di cose.
Pensa piuttosto al trend dei prossimi 5 anni con questa stessa o simile compagine amministrativa ?

Non saremo in grado di invertire il trend demografico e non prometteremo niente di simile, ma siamo determinati a rallentare il più possibile questa emorragia che ci stà dissanguando e ci stà portando dritti ad una morte certa. Non credi che questa azione rientri necessariamente nei doveri di tutti coloro i quali amano il proprio Paese ?

Rocco Introcaso