Uno dei temi che sarà più dibattuto nei prossimi giorni di campagna elettorale Montegiordanese, e spero anche dopo, sarà senz'altro quello inerente la terza età. Già Antonio Farina con i suoi
convegni in paese e in marina ha introdotto pubblicamente l'argomento e io uso, per l'ennesima volta, la chiarezza del professor Carmelo Mundo per contribuire con Marina Jonica al tema che giudico di importanza fondamentale.
Buona Lettura e Buona Discussione.
Confronti Mensile
dell’Alto Jonio di Attualità Politica e Cultura
Pagina 5 – N. 10 – OTTOBRE
2007
LA
CONDIZIONE DELL’ ANZIANO NELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA
Di
Carmelo Mundo
L’Amministrazione
comunale di Montegiordano, anche quest’anno ha inteso organizzare
la festa dell’anziano, una giornata che, come ha ricordato nel suo
saluto il Sindaco Ing. Francesco La Manna, è stata introdotta nel
nostro Comune nel corso della prima Amministrazione Tucci e
continuata e riproposta ogni anno con uguale impegno dalle
amministrazioni che si sono succedute.
La manifestazione che
si è svolta nel salone parrocchiale della Chiesa Madre, ha
registrato la presenza di circa duecento persone
ultrasessantacinquenni, che per un giorno si sono sentite al centro
dell’attenzione e che, tra balli e canti tradizionali hanno
dimenticato per un po’ i problemi cui quotidianamente vanno
incontro
La giornata è stata allietata dal fisarmonicista
Cascardi che, col suo prezioso e gradevole strumento musicale, ha
consentito l’esibizione canora e danzante dei giovani di “un
tempo che fu”.
Se è
vero il motto latino secondo il quale “Semel in anno licet
insavire”, ben vengano queste occasioni, plaudiamo quindi a
queste iniziative, incoraggiamo queste giornate che rappresentano un
momento di evasione, quasi di oblio della triste e pensosa realtà
quotidiana, un momento di rifugio ideale nella lontana gioventù, che
purtroppo non ritorna più.
Per la
verità prendiamo atto, con una nota di apprezzamento e di
compiacimento, che iniziative analoghe sono ormai una consuetudine
consolidata in tutti i Comuni, grazie alla sensibilità diffusa tra
le giovani generazioni verso gli appartenenti all’età senile.
Inoltre,
non si può passare sotto silenzio il ruolo e l’impegno svolto
dalla scuola in questo settore.
Infatti
essa, oltre ai compiti istituzionali di natura precipuamente
istruttiva e formativa, immancabilmente e puntualmente si fa carico
anche dei difficili problemi che affliggono la società, da quello
della droga a quello degli anziani, in particolare.
Tra le
innumerevoli iniziative che avvengono in tutte le scuole nel corso di
ogni anno scolastico, per ragioni di spazio citiamo solo quella
promossa e realizzata nel nostro Comune in occasione della
inaugurazione
della giornata dell’anziano di tanti anni fa. A quella
manifestazione sono stati invitati anche gli alunni della locale
scuola elementare, che hanno servito il pranzo offerto dal Comune.
Ciascuno di essi, inoltre, ha consegnato al proprio nonno o nonna,
una pergamena-ricordo offerta, anch’essa, dal Comune, come segno di
riconoscimento della sua funzione educativa svolta in seno alla
famiglia;. Fu una giornata molto festosa, il cui messaggio e
significato furono quelli di rinsaldare i vincoli tra generazioni
assai distanti fra loro, nonché di favorire una maggiore attenzione,
da parte dei giovani e giovanissimi, verso una categoria di cittadini
avviati ad una fase di vita fatta per lo più di solitudine e di
monotonia.
Tuttavia,
anche se lodevoli ed encomiabili, queste iniziative non bastano a
ritenere risolta fino in fondo la questione “anziani”.
Regalare
qualche ora di svago e di distrazione a queste persone è ben poca
cosa di fronte alla drammaticità di alcune situazioni: solitudine,
talvolta abbandono, sofferenze fisiche, sensazione di inutilità o
addirittura di peso agli altri, sono le ragioni principali che
concorrono all’inquietudine dell’anziano, alla sua fragilità
psicologica che, in casi esasperati, inducono anche a gesti estremi,
come il suicidio.
Di qui la
necessità che il potere politico, gli Organi legislativi dello Stato
e/o dell’Ente Regione, prendano a cuore il problema e predispongano
interventi strutturali e radicali idonei a rimuovere gran parte degli
inconvenienti testé lamentati.
Ad
esempio, ben vengano le Rumene ad assistere gli anziani, in una
situazione di incolpevole inadempienza della famiglie e dei figli
che, per ragioni di lavoro, sono costretti ad emigrare, ma nel
frattempo si pensi alla creazione di apposite strutture (Case di
riposo) in tutti i Comuni, in grado di offrire ospitalità ed
accoglienza all’anziano solo e sofferente, ma anche assistenza e
disponibilità di personale medico ed infermieristico.
In tal
modo gli anziani più bisognevoli avrebbero l’opportunità di
rimanere permanentemente nella struttura, mentre quelli ancora
autonomi potrebbero alternare, nell’arco della giornata, momenti di
legittima permanenza nella propria abitazione con momenti altrettanto
indispensabili del vivere in società, offerti dalla Casa di riposo.
Con una
punta d’ironia non si può non far notare come negli anni settanta
e ottanta, erroneamente ed inopportunamente è stata varata la
politica di finanziamento degli Asili-Nido in un territorio, come il
nostro, in cui essi non si giustificavano perché mancavano le
industrie e conseguentemente non esistevano madri lavoratrici
bisognose di affidare i propri piccoli a sale di custodia.
Forse, se
ci fosse stata un’indagine sociologica seriamente e
scientificamente condotta dagli organi a ciò preposti, ci si sarebbe
resi conto che, almeno nel nostro Meridione, si andava incontro ad un
decremento della natività, ad un abbandono delle nostre contrade per
ragioni di lavoro, e nel contempo ad un allungamento dell’età e
quindi all’incremento di una popolazione di anziani, di fronte ai
cui problemi si era impreparati, sprovveduti e privi di misure
legislative protettive.
Un’altra
iniziativa utile a farlo uscire dall’isolamento potrebbe essere
quella di valorizzare le risorse-doti dell’anziano ed utilizzarle a
favore della Comunità di appartenenza: vigilanza ai cancelli
d’ingresso nelle scuole; disciplina e controllo del traffico
urbano; cura del verde cittadino ed altri impieghi confacenti con la
sua pregressa attività lavorativa. In questo caso si sentirebbero
meno inutili alla società e potrebbero sopperire, a costo zero, a
carenze di figure lavorative.
A
conclusione di queste considerazioni, non possiamo fare altro che
sperare in un futuro migliore e più sereno per le persone anziane,
il cui nutrito patrimonio di esperienza, di conoscenze e di saggezza
non va disperso, ma va tutelato e consegnato ai giovani per un suo
ulteriore e continuo
arricchimento ed ampliamento