lunedì 10 marzo 2014

Le Condizioni dell'anziano


Uno dei temi che sarà più dibattuto nei prossimi giorni di campagna elettorale Montegiordanese, e spero anche dopo, sarà senz'altro quello inerente la terza età. Già Antonio Farina con i suoi convegni in paese e in marina ha introdotto pubblicamente l'argomento e io uso, per l'ennesima volta, la chiarezza del professor Carmelo Mundo per contribuire con Marina Jonica al tema che giudico di importanza fondamentale. 

Buona Lettura e Buona Discussione.


Confronti Mensile dell’Alto Jonio di Attualità Politica e Cultura Pagina 5 – N. 10 – OTTOBRE 2007
LA CONDIZIONE DELL’ ANZIANO NELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA

Di Carmelo Mundo

L’Amministrazione comunale di Montegiordano, anche quest’anno ha inteso organizzare la festa dell’anziano, una giornata che, come ha ricordato nel suo saluto il Sindaco Ing. Francesco La Manna, è stata introdotta nel nostro Comune nel corso della prima Amministrazione Tucci e continuata e riproposta ogni anno con uguale impegno dalle amministrazioni che si sono succedute.
La manifestazione che si è svolta nel salone parrocchiale della Chiesa Madre, ha registrato la presenza di circa duecento persone ultrasessantacinquenni, che per un giorno si sono sentite al centro dell’attenzione e che, tra balli e canti tradizionali hanno dimenticato per un po’ i problemi cui quotidianamente vanno incontro
La giornata è stata allietata dal fisarmonicista Cascardi che, col suo prezioso e gradevole strumento musicale, ha consentito l’esibizione canora e danzante dei giovani di “un tempo che fu”.
Se è vero il motto latino secondo il quale “Semel in anno licet insavire”, ben vengano queste occasioni, plaudiamo quindi a queste iniziative, incoraggiamo queste giornate che rappresentano un momento di evasione, quasi di oblio della triste e pensosa realtà quotidiana, un momento di rifugio ideale nella lontana gioventù, che purtroppo non ritorna più.
Per la verità prendiamo atto, con una nota di apprezzamento e di compiacimento, che iniziative analoghe sono ormai una consuetudine consolidata in tutti i Comuni, grazie alla sensibilità diffusa tra le giovani generazioni verso gli appartenenti all’età senile.
Inoltre, non si può passare sotto silenzio il ruolo e l’impegno svolto dalla scuola in questo settore.
Infatti essa, oltre ai compiti istituzionali di natura precipuamente istruttiva e formativa, immancabilmente e puntualmente si fa carico anche dei difficili problemi che affliggono la società, da quello della droga a quello degli anziani, in particolare.
Tra le innumerevoli iniziative che avvengono in tutte le scuole nel corso di ogni anno scolastico, per ragioni di spazio citiamo solo quella promossa e realizzata nel nostro Comune in occasione della
inaugurazione della giornata dell’anziano di tanti anni fa. A quella manifestazione sono stati invitati anche gli alunni della locale scuola elementare, che hanno servito il pranzo offerto dal Comune. Ciascuno di essi, inoltre, ha consegnato al proprio nonno o nonna, una pergamena-ricordo offerta, anch’essa, dal Comune, come segno di riconoscimento della sua funzione educativa svolta in seno alla famiglia;. Fu una giornata molto festosa, il cui messaggio e significato furono quelli di rinsaldare i vincoli tra generazioni assai distanti fra loro, nonché di favorire una maggiore attenzione, da parte dei giovani e giovanissimi, verso una categoria di cittadini avviati ad una fase di vita fatta per lo più di solitudine e di monotonia.
Tuttavia, anche se lodevoli ed encomiabili, queste iniziative non bastano a ritenere risolta fino in fondo la questione “anziani”.
Regalare qualche ora di svago e di distrazione a queste persone è ben poca cosa di fronte alla drammaticità di alcune situazioni: solitudine, talvolta abbandono, sofferenze fisiche, sensazione di inutilità o addirittura di peso agli altri, sono le ragioni principali che concorrono all’inquietudine dell’anziano, alla sua fragilità psicologica che, in casi esasperati, inducono anche a gesti estremi, come il suicidio.
Di qui la necessità che il potere politico, gli Organi legislativi dello Stato e/o dell’Ente Regione, prendano a cuore il problema e predispongano interventi strutturali e radicali idonei a rimuovere gran parte degli inconvenienti testé lamentati.
Ad esempio, ben vengano le Rumene ad assistere gli anziani, in una situazione di incolpevole inadempienza della famiglie e dei figli che, per ragioni di lavoro, sono costretti ad emigrare, ma nel frattempo si pensi alla creazione di apposite strutture (Case di riposo) in tutti i Comuni, in grado di offrire ospitalità ed accoglienza all’anziano solo e sofferente, ma anche assistenza e disponibilità di personale medico ed infermieristico.
In tal modo gli anziani più bisognevoli avrebbero l’opportunità di rimanere permanentemente nella struttura, mentre quelli ancora autonomi potrebbero alternare, nell’arco della giornata, momenti di legittima permanenza nella propria abitazione con momenti altrettanto indispensabili del vivere in società, offerti dalla Casa di riposo.
Con una punta d’ironia non si può non far notare come negli anni settanta e ottanta, erroneamente ed inopportunamente è stata varata la politica di finanziamento degli Asili-Nido in un territorio, come il nostro, in cui essi non si giustificavano perché mancavano le industrie e conseguentemente non esistevano madri lavoratrici bisognose di affidare i propri piccoli a sale di custodia.
Forse, se ci fosse stata un’indagine sociologica seriamente e scientificamente condotta dagli organi a ciò preposti, ci si sarebbe resi conto che, almeno nel nostro Meridione, si andava incontro ad un decremento della natività, ad un abbandono delle nostre contrade per ragioni di lavoro, e nel contempo ad un allungamento dell’età e quindi all’incremento di una popolazione di anziani, di fronte ai cui problemi si era impreparati, sprovveduti e privi di misure legislative protettive.
Un’altra iniziativa utile a farlo uscire dall’isolamento potrebbe essere quella di valorizzare le risorse-doti dell’anziano ed utilizzarle a favore della Comunità di appartenenza: vigilanza ai cancelli d’ingresso nelle scuole; disciplina e controllo del traffico urbano; cura del verde cittadino ed altri impieghi confacenti con la sua pregressa attività lavorativa. In questo caso si sentirebbero meno inutili alla società e potrebbero sopperire, a costo zero, a carenze di figure lavorative.

A conclusione di queste considerazioni, non possiamo fare altro che sperare in un futuro migliore e più sereno per le persone anziane, il cui nutrito patrimonio di esperienza, di conoscenze e di saggezza non va disperso, ma va tutelato e consegnato ai giovani per un suo ulteriore e continuo
arricchimento ed ampliamento

1 commento :

Anonimo ha detto...

Tempo fa mettesti dei post che incitavano a dare le proprie idee per le elezioni, vorrei aggiungerne una:

-Riqualificazione delle aiuole del lungomare, con innesti di piante e fiori e la speranza che quelle piattaforme di cemento nella retrovia non rimangano li come mostri nel deserto, ora che non servono più a nulla!