martedì 27 maggio 2014

Commiato...


Ci abbiamo provato ma abbiamo perso per otto voti. Abbiamo provato a buttare giù un sistema che stava in piedi da 35 anni, e arriverà probabilmente a 40. 

Alcuni hanno deciso di dargli ancora fiducia perché penso siano felici di quello che vedono tutti i giorni. Opinione rispettabile: se ti piace perché cambiare. 

Altri hanno creduto, in perfetta buona fede, che basta cambiare l'uomo al comando e tutto il sistema si modifica di conseguenza. Una logica un po azzardata, ma anche questo genere di opinioni vanno rispettate pur non condividendole. 

Altri ancora, per seguire un'ideologia, hanno svenduto la possibilità di un cambiamento reale. 
Per inciso, tutti abbiamo una nostra ideologia, tutti abbiamo un modo di pensare. Ma se non riesci a contestualizzare non ti serve a niente: restano chiacchiere, belle parole senza concretezza.
Però occorre qui capire qual è il fine e quale il mezzo. Se la Politica è il fine ultimo e non il mezzo per fare qualcosa, allora la strada che questi hanno scelto è quella giusta.
Io non la penso così, ma si rispetta anche questa opinione.

Noi ci abbiamo provato e ci lavoravamo da cinque anni. Non siamo quelli che la sera prima fanno quattro telefonate per mettere su una squadra azzardata, senza progetto e senza linea. Ma non è bastato. 

A Montegiordano serve altro. Non questo.

Un'esperienza che consiglio di fare a tutti, aiuta a conoscere meglio gli altri e anche se stessi. 
Ti fa capire chi sei e ti fa comprendere i tuoi limiti e superare le tue paure. Ringrazio i tanti che hanno creduto in me e anche gli avversari che mi davano a parametro zero. 
Le loro facce stupite durante lo spoglio rendono la mia sconfitta un po più lieve.

E ringrazio specialmente i nostri undici eroi, mi ci conto anch'io, che hanno provato a dare una spallata a un sistema che almeno a Montegiordano Marina stenta a venire giù. 

Non abbiamo bisogno della vittoria per essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto: in quattro, in Marina (tutti alla nostra prima esperienza), abbiamo tenuto il campo contro medici, giudici, politicanti e imprenditori. E ne siamo fieri.

Ma chi vince ha sempre ragione. Dal mio punto di vista il popolo quando si pronuncia ha sempre ragione.

Quindi hanno ragione loro e torto noi che la pensiamo in modo differente.

Buona fortuna al nuovo Sindaco, che ne avrà davvero bisogno.

Fine delle trasmissioni.
Si ricomincia in modo diverso e credo più efficacie. 

Forza e Onore.
Francesco D'Amore.





domenica 18 maggio 2014

Video Comizi


Ringrazio Montegiordano.Info per il suo servizio sempre ottimo sulle Amministrative 2014,  così come già fatto per quelle 2013.

È possibile seguire i comizi in streaming o vedere i video direttamente qui: http://montegio.weebly.com/comizi-2014.html

Sopra vi allego per comodità i video dei comizi come riportati da Montegiordano.info

Buona Visione.


venerdì 16 maggio 2014

Orari prossimi comizi

Ecco qui. O almeno questi sono gli orari che conosco io dei prossimi comizi. Se ci sono errori prego gli amici delle altre liste di comunicarmi le correzioni o le integrazioni del caso.

Lista Numero 1, candidato a Sindaco R. Introcaso
Sabato 17/05/2014, Montegiordano Paese, 22:00
Domenica 18/05/2014, Montegiordano Marina, 22:00

Lista Numero 2, candidato a Sindaco F. Fiordalisi
Sabato 17/05/2014, Montegiordano Marina 21:00

Lista Numero 3, candidato a Sindaco V. Cappuccio
Venerdi 16/05/2014, Montegiordano Marina, ore 21:00
Sabato 17/05/2014, Montegiordano Paese, ore 21:00






Buona Discussione.


giovedì 15 maggio 2014

Chiarimenti.....


Giuseppe Salerno ha ritirato la sua lettera aperta, in quanto ha chiarito con il Sindaco La Manna.

Mi ha chiesto quindi di eliminarla dal blog, cosa che faccio con piacere per favorire quel clima di distensione che tanti, io per primo, auspicano.

Buona Discussione quindi......   e avanti.




mercoledì 14 maggio 2014

Shosholoza. Andare Avanti.



Ascoltate questa.........  spero che ispiri qualcuno. 

Noi andiamo avanti.

Buona Discussione.


lunedì 5 maggio 2014

#montegiordano2014: I Tre Programmi a confronto



Eccoli qui....... nel post precedente mancava quello della lista capeggiata da Vincenzo Cappuccio.

Qui il link del sito comunale dove scaricare direttamente i documenti:  linee programmatiche.

Di seguito i tre programmi disponibili sul mio spazio Cloud.

Programma Nuovo Cammino (Introcaso): Download
Programma Per Montegiordano (Fiordalisi): Download
Programma l'Altra Montegiordano (Cappuccio): Download

Buona Discussione.



venerdì 2 maggio 2014

Linee Programmatiche. A Confronto


A confronto i programmi di due delle proposte politiche per le amministrative Montegirodanesi.

Sul sito del comune di Montegiordano è possibile scaricare le linee programmatiche della lista capeggiata da Rocco Introcaso e i programmi della proposta guidata da Franco Fiordalisi.

Ad oggi, mentre scrivo questo post, manca ancora la proposta programmatica del gruppo di Vincenzo Cappuccio.

Qui il link del sito comune dove scaricare direttamente i documenti:  linee programmatiche.

Non so per quanto tempo questi documenti saranno disponibili sull'albo pretorio del comune, quindi li rimbalzo su un mio spazio virtuale su Drive. 

Potete scaricarli anche qui se volte, dove staranno finché vorrò io:

Programma Nuovo Cammino (Introcaso): Download
Programma Per Montegiordano (Fiordalisi): Download

Fatevi una vostra idea sulla robustezza del programma. Ne parleremo probabilmente più in la, quando avremo anche la terza proposta.

Buona Discussione.








mercoledì 30 aprile 2014

Il Nuovo Cammino

Molti hanno già capito da dove è saltato fuori il nome della lista Introcaso. Per gli altri riporto qui la fonte. 

Domenico Salerno sui Montegiordanesi:
"Testa piana e cervello pecorino,
non hai saputo aprir nuovo cammino.... ".

Il nome del progetto politico che stiamo presentando ai Montegiordanesi in questi giorni viene proprio da questa poesia. 


Naturalmente, perché già mi immagino il tipo di critiche che ne verranno fuori, non stiamo certo considerando incapace chi legittimamente non condivide il nostro modello, ma ci stuzzicava l'idea di dare alla lista un nome che fa diretto riferimento ad un verso conosciutissimo nel paesello.

Un verso che ha sempre caratterizzato, in negativo, l'attitudine conservatrice dei Montegiordanesi e che vorremmo in qualche modo sfatare.

La nostra speranza è che questa volta si scelga davvero un Nuovo Cammino.

P.S.
Intanto in foto il lungo cammino fatto con mio fratello in Grecia con le nostro motone......   di buon augurio!

Buona Discussione.

martedì 29 aprile 2014

Perché non mi piace il progetto di Fiordalisi

Uno dei motivi che mi spinge a dire che il progetto politico del Dott. Fiordalisi non sta in piedi è il forte odore di gattopardo , quel gattone che in Politica è metafora di un cambiamento solo apparente, ma che nella sostanza lascia tutto invariato.

Si cambia tutto per non cambiare niente.

In realtà non si è cambiato nemmeno tutto, ma solo una parte. La sostanza alla fine è rimasta li, rappresentata proprio dall'ex primo cittadino La Manna a rappresentare una certa continuità che a questo punto il nuovo candidato non potrà in alcun modo rinnegare.

Il dottore ci ha provato a cambiare radicalmente. 

Ha fallito. Ha fallito perché l'architettura politica è vecchia, e su qualcosa di vecchio non si può edificare nulla di nuovo. 

Forse sarebbe stato più lineare e politicamente sensato presentarsi con la vecchia squadra compatta al via, giocandosi il tutto per tutto. Ma in casa d'altri non sta bene opinare sulle scelte fatte.

Rimane il fatto che ai Montegiordanesi si propone una scelta: una scelta di modello, di metodo.

Buona Discussione.



domenica 27 aprile 2014

#montegiordano2014. Si parte!




L'imperativo è divertirsi. Deve essere innanzitutto, per tanti che sono come me alla prima esperienza, appunto una bella esperienza.

Da parte mia dopo anni passati a raccontare Montegiordano voglio provare a starci dentro. Ecco il senso della mia candidatura nella lista Nuovo Cammino.

C'è tensione, positiva, voglia di partecipare e confrontarsi.

Avremo modo di entrane nei dettagli. Le liste sono queste qui.

Buona Discussione.


Nuovo Cammino
Introcaso Rocco
Cuccaro Angelica
D'Amore Francesco
De Liguoro Angelo
Laschera Emanuela
Maradei Carmela
Mundo Gaetano
Oriolo Giuseppe detto Pino
Salerno Giovanni
Trovato Carmen
Voto Pietro


L'Altra Montegiordano
Cappuccio Vincenzo
Corbino Nicola
Franco Vincenzo
Matteo Maria
Panno Carmelo
Pistocchi Giuseppe
Lopatriello
Bavila Antonio
Felice Caruso
Prestigiacomo Franco
Dursi Daniele


Per Montegiordano
Fiordalisi Francesco
La Manna Francesco
Basile Aldo
Lateana Antonio
Vivacqua Maria Giulia
Gatto Antonella Domenica detta Mimma
Farina Antonio
Acciardi Maria Pina
Voto Francesco Antonio
Cuccaro Giovanni
Liguori Damiano

martedì 22 aprile 2014

SS 106: Non bloccate l'ammodernamento!

Sono cosciente del fatto che i lettori di Marina Jonica vorrebbero notizie sull'imminente presentazione delle liste per le amministrative Montegiordanesi, ma per quel genere di informazioni dovranno aspettare ancora un po. 

In questi giorni sto cercando di tenere un profilo basso e tranquillo proprio per non disturbare troppo i lavori in corso. 

Avrete, a tempo debito, le notizie e gli spunti di discussione che cercate.

Oggi credo sia arrivato il momento di discutere di una importante opera della quale anche su questo blog abbiamo spesso parlato. 

Si sta discutendo infatti di ammodernamento della SS 106. Fra non molto si daranno davvero avvio ai lavori di ammodernamento.
Si decide e si discute in questa fase sul tracciato finale, sulle opere di compensazione e sulle traiettorie di un percorso viario che ridisegnerà completamente il territorio.

Lo spunto di discussione viene da Paese 24, a firma di Vincenzo La Camera. Cliccate qui per leggere l'articolo.  

La sintesi è presto fatta. Siamo in tempi di revisione della spesa (odio gli inglesismi, maledizione.... l'Italiano è una lingua bellissima, e spending review sembra una malattia). 
La stessa strada che a Montegiordano passa completamente in galleria, più a monte, e ha ben due svincoli per chi procedere da nord a sud, ora viene progettata su un tracciato più vicino alla costa, in trincea piuttosto che in galleria e con meno svincoli. Si parlava tempo fa di un solo svincolo per servire a sud Roseto e Amendolara. 

La strada costerà di meno. Guasterà di più.

D'altronde non si può certo pretendere più di tanto da una da una strada, che in fin dei conti è una striscia di catrame.

Non si può pretendere troppa leggerezza ed ecosostenibilità.

Se si vuole una strada degna di questo nome a qualcosa si deve pur rinunciare. 

I tracciati in trincea però divideranno il territorio in due. Da questo punto di vista una strada a scorrimento veloce vicino la costa non è e non sará mai panoramica, come mi sembra di aver ascoltato da un amministratore locale in una conferenza.

Una strada del genere è semplicemente brutta. 

Gli svincoli invece non sono problema, e gli ho citati solo perché pare che invece siano uno dei disagi più grossi per alcuni che proprio non sopportano di dover uscire a Roseto per raggiungere Amendolara, o vice versa. I campanilismi sono duri a morire.

Ecco le critiche, che in parte quindi faccio mie. Ma questo genere di problematiche, legittime quanto si vuole, non devono in alcun modo bloccare un'opera che aspettiamo da decenni. 
Quanti morti ancora dobbiamo avere sulla 106 prima di realizzare un'arteria stradale che ci liberi dall'isolamento che ci condanna?  Per quanto tempo ancora dobbiamo invidiare la vicina Basilicata che ha realizzato prima di noi l'ammodernamento che in Calabria sembra impossibile?

Chiedo quindi alla politica locale, se ancora ne esiste una, di trovare la quadra possibile.

NON BLOCCATE L'OPERA. 

Cercate un compromesso possibile. Migliorate, se possibile, il progetto definitivo in accordo con l'ANAS e le istituzioni, ma fate in modo che si resti nei tempi stabiliti, perché di tempo ne abbiamo perso anche troppo e il territorio ha bisogno di questa strada.

Buona Discussione.








lunedì 14 aprile 2014

LoL.... nuova realtà sportiva Montegiordanese :-D

:-D

E Da Frank du Bar..... E tutto il resto è storia.

Anche il Numero.

Buona Discussione.

mercoledì 9 aprile 2014

Anziani e Sociale


Ricevo e pubblico l'estratto di un convegno tenuto tempo fa da Antonio Farina a Montegiordano su di un argomento che credo farà discutere nell'imminente campagna elettorale.

Buona discussione.


di Antonio Farina
GLI ANZIANI, UNA RISORSA ECONOMICA DA NON SPRECARE!
Relazione tenuta dal dott. Antonio Farina al convegno: “POLITICHE AMMINISTRATIVE E LAVORO” che si è svolto a Montegiordano marina l’08 marzo 2014.
TABELLA DELLE PERSONE CHE HANNO UNA ETA’ COMPRESA TRA I 60 E100 ANNI A MONTEGIORDANO.
ETA’ MASCHI FEMMINE TOTALE
TRA I 60 ED I 70 ANNI 144 133 277
TRA I 70 E GLI 80 ANNI 104 147 251
TRA GLI 80 ED I 90 ANNI 84 117 201
TRA I 90 ED I 100 ANNI 14 21 35
TOTALE 345 418 764
Su di un totale di 1950 abitanti residenti a Montegiordano,le persone che superano i 60 anni sono 764 ( una diecina di loro attualmente dimorano nelle strutture “CASE RIPOSO”: di Rocca Imperiale, Oriolo e Roseto Capo Spulico). Complessivamente rappresentano il 39 % dell’intera popolazione.
Per conoscenza diretta di tutte le persone che sono inserite nella tabella, posso affermare quanto segue:
  1. Le persone comprese tra i 60 ed i 70 anni non hanno grossi problemi. Infatti, tranne qualcuno che è affetto da non gravi patologie cardiache, da malattie metaboliche o di tipo ormonali, tutti godono buona salute. Sono persone autonome, efficienti e quasi tutte sono impegnate in attività lavorative sia nel settore pubblico e sia nel settore privato;
  2. Le persone comprese tra i 70 e gli 80 anni manifestano qualche problema in più rispetto ai precedenti, ma tutto sommato, tranne in pochi casi che necessitano di assistenza, la vita che conducono è più o meno uguale alla classe precedente;.
  3. Problemi gravi o gravissimi si riscontrano, invece, tra le persone comprese tra gli 80 ed i 100 anni, che sono 236 unità e rappresentano il 12% dell’intera popolazione. In questa fascia di età le patologie della senilità si fanno più evidenti e sono galoppanti. Le persone perdono le forze, la lucidità, l’efficienza e qualcuno anche l’autonomia. Per la maggior parte di loro è necessaria una continua assistenza. Per una serie di ragioni che non sto qui ad elencare, ma è facile da immaginare, oggi le famiglie affidano i loro cari a lavoratrici, prevalentemente straniere, qualificate come “badanti”, che hanno il compito di accudirli 24 ore su 24. A queste lavoratrici deve andare un grande ringraziamento per l’opera meritoria che svolgono. Tuttavia, ritengo che per gli anziani di oggi, e per quelli che diventeranno vecchi domani, necessita una politica sociale diversa da quella che attualmente viene praticata con Il “servizio badanti” che, a mio avviso, sta diventando una grossa piaga sociale per la collettività del nostro paese. Infatti, se da una parte si è risolto parzialmente il problema della sorveglianza dell’anziano, dall’altro, si stanno condannando i nostri vecchi alla completa solitudine della quale sono tremendamente ossessionati. Perciò, Per farli stare meglio e farli vivere più a lungo nel loro ambiente, senza creare loro grossi disagi, è necessario perseguire nuove strade che, secondo il mio modesto parere, essendo anche un esperto del settore, in quanto medico, necessitano di essere esplorate.
Si può agire a tre livelli:
  1. realizzare centri di aggregazioni diurni (uno in paese ed uno in marina) per le persone autosufficienti;
  2. praticare per coloro i quali non intendano frequentare i centri servizio a domicilio;
  3. creare strutture ove le persone non autosufficienti possano essere seguite 24 ore su 24.
In merito al punto A, un servizio misto, costituito da privati e dall’Amministrazione comunale, potrebbe dar vita ad una buona soluzione tale da permettere agli anziani di vivere meglio. In pratica, l’Amministrazione comunale dovrebbe mettere a disposizione dei locali (scuole o quant’altro) attualmente chiusi, ed effettuare un servizio navetta due volte al giorno, da e per le case degli anziani che intendano usufruire dei servizi offerti dai centri. I privati, invece, attraverso la costituzione di una cooperativa di lavoratori, con personale specializzato e non, dovrà garantire tutti i servizi previsti nei centri anziani ( mensa, intrattenimento sociale, ecc).
Cosa ci guadagnano le persone della terza età con un servizio così organizzato? Facciamo un po’ di conti.
Costo annuale di una badante:
stipendio annuale € 600.00 X 12 mensilità € 7.200.00
tredicesima mensilità € 600.00
una mensilità per il TFR € 600.00
quattordici mensilità per contributi € 130 X 14 € 1.820.00
costo per vitto e alloggio, spesa media mensile € 300.0 X 12 € 3.600.00
---------------
totale anno € 13.820.00
A questo costo annuale bisogna aggiungere il costo che la famiglia deve accollarsi per il mese di ferie che spetta alla badante, che in qualche modo necessita sostituire con un’altra lavoratrice, oppure il servizio dovrà essere svolto dai familiari. Inoltre, bisogna considerare che una badante ha diritto ad una giornata di riposo settimanale e ad un’ora di permesso giornaliero. Se si sommano le giornate feriali, le giornate di riposo settimanali e le ore di permesso che la badante ogni giorno deve usufruire per le sue piccole necessità, si raggiungono la bellezza di tre mesi all’anno in cui essa, pur non esercitando alcuna attività lavorativa, percepisce una retribuzione. In pratica lavora nove mesi all’anno e percepisce uno stipendio di 14 mensilità. In conclusione, al costo fisso per il lavoro svolto da una badante, alla solitudine a cui l’anziano viene confinato con questo sistema, alla perdita dei gusti, dei sapori e degli aromi in quanto una badante non è in grado di cucinare cibi tradizionali, per le famiglie si devono aggiungere tre mesi di disagio a cui in qualche devono fare fronte.
Cosa offre un centro sociale alle persone della terza età e alla comunità intera.
Vantaggi
  1. Riduzione della spesa complessiva annuale a solo (€ 600.00 X 12 mensilità) € 7.200.00, più il costo del servizio navetta;
  2. creazioni di posti di lavoro. Un lavoratore o una lavoratrice del nostro paese, che hanno impegni familiari, non possono esercitare la professione di badanti, ma sicuramente sarebbero disponibili a lavorare 5 o 6 ore al giorno;
  3. ricchezza per il territorio. Attualmente gli stipendi percepiti dalle badanti vengono trasferiti nei loro paesi d’origine con il conseguente impoverimento del paese;
  4. si eviterebbe la solitudine in quanto le persone si conoscono tutti e possono parlare tra loro del loro vissuto;
  5. si possono consumare piatti dai gusti e sapori tradizionali;
  6. si possono praticare attività motorie o altre attività ricreative che sicuramente farebbero bene alla mente ed al fisico.
In conclusione, si può affermare che dalla comparazione dei due servizi, quello dei centri di aggregazione risulta sicuramente più vantaggioso per l’anziano e per la comunità.
In merito al punto B, la stessa cooperativa dovrebbe consegnare il pasto a mezzogiorno e la cena alla sera ed effettuare la pulizia della casa ed il cambio della biancheria.

Ben più complesso sarà la organizzazione del servizio riguardante il punto C, ma con la buona volontà tutto si può fare. Bisogna credere ed essere decisi nelle cose che si vogliono realizzare!

venerdì 4 aprile 2014

Al posto loro.

Sicuramente stanno meglio qui, dove spero troveranno qualcuno interessato a dare anima ad un progetto finora fallimentare.

La nuova sistemazione, direttamente sulla passeggiata principale, delle casette in legno che tanto sono costate al comune di Montegiordano, potrebbero invogliare qualche esercente a farsi finalmente avanti. Le esperienze degli anni passati sono state francamente un poca cosa e il rapporto costi benefici sta tutto in questo post che invito a rileggere.

Ma non è sempre tempo per le critiche. Spero, ripeto, che la nuova collocazione dia un senso, finalmente, ad un progetto, soldi pubblici, che fin'ora non ne ha avuto nemmeno uno.

Buona Discussione.




lunedì 31 marzo 2014

Sta diventando sempre più bella...


Dobbiamo dare atto agli organizzatori della Sagra delle Fave e dei Piselli, evitando di citarne alcuni per non dimenticarne altri, di aver centrato l'obiettivo. 

Hanno avuto visione, costanza, intelligenza e amore per il proprio territorio. 
Virtù premiate da un evento che, anno dopo anno, sta acquisendo una personalità tutta sua, riconosciuto da tanti che iniziano a visitarlo anche dalle regioni confinanti. 
Una festa sentita e partecipata da tutti, senza distinzioni. Una festa che sta diventando sempre più bella. 

Quest'anno ha funzionato tutto, o almeno così pare. La pioggia non ha disturbato chi ha raggiunto il pianoro sopra la Marina di Montegiordano dove si potevano gustare piatti a base di fave e piselli, i protagonisti della sagra, in un' atmosfera di festa popolare.

Sopratutto credo che quest'anno è stata scelta con particoalre intelligenza la data, senza creare nessuna sovrapposizione con le altre feste territoriali come la Pita di Alessandria, le Feste di Oriolo e San Vincenzo ad Amendolara. Anzi... a Montegiordano abbiamo anticipato queste date, iniziando a celebrare la primavera.  


Esperienza da ripetere. 

Buona Discussione.


mercoledì 26 marzo 2014

Il Plebiscito del 1860 a Montegiordano.


Il 17 Marzo 1861 a Torino si proclamava l'unità del Regno d'Italia. L'anno prima, nei territori meridionali si decideva, tramite quello che oggi chiameremo referendum, se aderire al progetto unitario.

Lascio al Professor Carmelo Mundo la cronaca di cosa successe allora a Montegiordano. 

Mi sembra particolarmente interessante riportare questo genere di accadimenti specialmente ora che vengono messi in discussione processi di integrazione come quello europeo che mirano a risolvere problemi di cui abbiamo forse scarsa memoria. 

Buona Discussione. 




Pagina 12 – N. 12 – DICEMBRE 2007 Confronti Mensile dell’Alto Jonio di Attualità Politica e Cultura
C U L T U R A
MONTEGIORDANO E IL PLEBISCITO DEL 1860

Di Carmelo Mundo

Nell’estate del 1860, com’è noto, Garibaldi ,dopo aver liberato, con i suoi famosi e leggendari “Mille”, la Sicilia dalla dominazione borbonica, riprese la sua marcia trionfante, risalendo la Penisola e liberando via via le altre province meridionali del Regno delle due Sicilie, fino alla conquista di Napoli, dove instaurò un governo provvisorio, in attesa che anche queste popolazioni entrassero a far parte del Regno d’Italia costituitosi da poco con la guida della dinastia dei Savoia.
Ma il nuovo Parlamento italiano, guidato sapientemente dall’abile Cavour, al fine di ridimensionare il ruolo determinante avuto da Garibaldi nell’operazione militare, stabilì che, in analogia a quanto era già accaduto per le regioni centro-settentrionali, l’annessione del Meridione al nuovo Stato unitario dovesse avvenire con un plebiscito popolare. Si trattava di uno strumento di democrazia diretta, analogo all’attuale referendum, mediante il quale i cittadini venivano chiamati ad esprimersi e deliberare su importantissime questioni di natura istituzionale.
La formula del plebiscito su cui pronunziarsi era la seguente: “Il popolo vuole l’Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele Re costituzionale e suoi legittimi discendenti”.
Fu emanato un apposito decreto che dettava istruzioni per lo svolgimento delle operazioni di voto
E fissava la data di votazione per il 21 ottobre 1860.
Questo importante adempimento fu puntualmente preparato e scrupolosamente curato anche a Montegiordano, come in tutti i Comuni dell’Italia meridionale.
Preliminarmente nei giorni precedenti fu compilato l’elenco dei cittadini aventi diritto al voto e ne fu affissa copia negli appositi luoghi. Inoltre, Per dare maggiore efficacia e pubblicizzazione all’avvenimento, all’avviso scritto seguirono numerosi “ bandi “. Infine, la mattina del 21 anche il parroco ricordò ai fedeli accorsi in chiesa l’importanza, lo scopo ed i vantaggi del Plebiscito, invitandoli a recarsi a votare.
Nel giorno fissato si riunì un’apposita Commissione comunale presieduta dal 2° Eletto D. Clemente Sarandria, in sostituzione del Sindaco Gaetano Zito, fisicamente impedito e composta dai “Decurioni”, ossia gli attuali consiglieri comunali, Ferdinando Oriolo, Giuseppe Sarandria e Domenico Colotta. Era presente anche, come prescritto, il Capo della Guardia Nazionale a tutela e garanzia dell’ordine pubblico.

Il Sarandria, ai cittadini intervenuti diede lettura delle circolari a tal proposito emanate, illustrò le procedure da osservarsi e finalmente alle ore 13,00 diede inizio alle operazioni, che terminarono alle ore 19,00.
Furono allestite su di un tavolo tre urne: quella centrale vuota in cui riporre le schede man mano votate,quella di destra per le schede bianche con la parola SI e quella di sinistra per le schede rosse con la parola NO.
I cittadini ammessi al voto erano 230 su una popolazione che si aggirava intorno alle 1500 anime.
Com’è facile osservare, si trattava di una percentuale molto limitata di elettori, appena intorno al 15%, peraltro quasi tutti coloni o braccianti, quindi di basso livello d’istruzione.
Oltre ai cittadini al di sotto di ventuno anni, erano escluse dal diritto di voto anche le donne, che ottennero tale conquista solo nel febbraio del 1945.
Va comunque sottolineato che, pur in presenza di tale limitazione, la partecipazione al voto fu totale, essendosi recati alle urne i 230 cittadini aventi diritto. La vittoria del SI fu totale, ossia tutti i votanti furono favorevoli all’annessione.

Ad orientare e determinare l’esito della votazione furono senza dubbio l’entusiasmo suscitato nelle popolazioni dal passaggio di Garibaldi e la speranza in un Governo migliore che finalmente bandisse ogni forma di malcostume politico, ogni sopruso, ogni angheria o vessazione.
Ma, ahimè, non doveva passare molto tempo per constatare con amarezza che le cose non andarono nella direzione sperata. Fu facile illusione, cui purtroppo fece seguito un amaro disinganno, che la nuova classe politica non seppe evitare. Infatti, se avesse adottato provvedimenti improntati a saggezza, a giustizia sociale, ad elevazione culturale e, soprattutto, ad acume politico alieno da ogni forma,occulta o palese, di “piemontesizzazione” di queste contrade, probabilmente avrebbe impedito il sorgere della famosa ed annosa “Questione meridionale”, che ancora oggi, a distanza di oltre un secolo e mezzo, attanaglia le popolazioni del Sud.
Tornando al Plebiscito, al termine delle operazioni fu chiusa e sigillata l’urna centrale contenente le schede votate, fu redatto apposito verbale, sottoscritto dai componenti la Commissione, in duplice copia , di cui una fu consegnata al 2° eletto Clemente Sarandria , l’altra al Capo della Guardia nazionale.


lunedì 24 marzo 2014

Sagra...



La consueta sagra... ormai un evento affermato e importante per l'intero territorio. Partendo dalla sagra Montegiordanese sono partite iniziative di salvaguardia del prodotto, per il rilancio, si spera, dell'intera filiera.

Un' iniziativa quindi che parte dal basso ma che si propone di diventare risorsa importante.

Per maggiori informazioni cliccate qui: http://sagradeipiselli.it/

Buona Discussione.  

lunedì 10 marzo 2014

Le Condizioni dell'anziano


Uno dei temi che sarà più dibattuto nei prossimi giorni di campagna elettorale Montegiordanese, e spero anche dopo, sarà senz'altro quello inerente la terza età. Già Antonio Farina con i suoi convegni in paese e in marina ha introdotto pubblicamente l'argomento e io uso, per l'ennesima volta, la chiarezza del professor Carmelo Mundo per contribuire con Marina Jonica al tema che giudico di importanza fondamentale. 

Buona Lettura e Buona Discussione.


Confronti Mensile dell’Alto Jonio di Attualità Politica e Cultura Pagina 5 – N. 10 – OTTOBRE 2007
LA CONDIZIONE DELL’ ANZIANO NELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA

Di Carmelo Mundo

L’Amministrazione comunale di Montegiordano, anche quest’anno ha inteso organizzare la festa dell’anziano, una giornata che, come ha ricordato nel suo saluto il Sindaco Ing. Francesco La Manna, è stata introdotta nel nostro Comune nel corso della prima Amministrazione Tucci e continuata e riproposta ogni anno con uguale impegno dalle amministrazioni che si sono succedute.
La manifestazione che si è svolta nel salone parrocchiale della Chiesa Madre, ha registrato la presenza di circa duecento persone ultrasessantacinquenni, che per un giorno si sono sentite al centro dell’attenzione e che, tra balli e canti tradizionali hanno dimenticato per un po’ i problemi cui quotidianamente vanno incontro
La giornata è stata allietata dal fisarmonicista Cascardi che, col suo prezioso e gradevole strumento musicale, ha consentito l’esibizione canora e danzante dei giovani di “un tempo che fu”.
Se è vero il motto latino secondo il quale “Semel in anno licet insavire”, ben vengano queste occasioni, plaudiamo quindi a queste iniziative, incoraggiamo queste giornate che rappresentano un momento di evasione, quasi di oblio della triste e pensosa realtà quotidiana, un momento di rifugio ideale nella lontana gioventù, che purtroppo non ritorna più.
Per la verità prendiamo atto, con una nota di apprezzamento e di compiacimento, che iniziative analoghe sono ormai una consuetudine consolidata in tutti i Comuni, grazie alla sensibilità diffusa tra le giovani generazioni verso gli appartenenti all’età senile.
Inoltre, non si può passare sotto silenzio il ruolo e l’impegno svolto dalla scuola in questo settore.
Infatti essa, oltre ai compiti istituzionali di natura precipuamente istruttiva e formativa, immancabilmente e puntualmente si fa carico anche dei difficili problemi che affliggono la società, da quello della droga a quello degli anziani, in particolare.
Tra le innumerevoli iniziative che avvengono in tutte le scuole nel corso di ogni anno scolastico, per ragioni di spazio citiamo solo quella promossa e realizzata nel nostro Comune in occasione della
inaugurazione della giornata dell’anziano di tanti anni fa. A quella manifestazione sono stati invitati anche gli alunni della locale scuola elementare, che hanno servito il pranzo offerto dal Comune. Ciascuno di essi, inoltre, ha consegnato al proprio nonno o nonna, una pergamena-ricordo offerta, anch’essa, dal Comune, come segno di riconoscimento della sua funzione educativa svolta in seno alla famiglia;. Fu una giornata molto festosa, il cui messaggio e significato furono quelli di rinsaldare i vincoli tra generazioni assai distanti fra loro, nonché di favorire una maggiore attenzione, da parte dei giovani e giovanissimi, verso una categoria di cittadini avviati ad una fase di vita fatta per lo più di solitudine e di monotonia.
Tuttavia, anche se lodevoli ed encomiabili, queste iniziative non bastano a ritenere risolta fino in fondo la questione “anziani”.
Regalare qualche ora di svago e di distrazione a queste persone è ben poca cosa di fronte alla drammaticità di alcune situazioni: solitudine, talvolta abbandono, sofferenze fisiche, sensazione di inutilità o addirittura di peso agli altri, sono le ragioni principali che concorrono all’inquietudine dell’anziano, alla sua fragilità psicologica che, in casi esasperati, inducono anche a gesti estremi, come il suicidio.
Di qui la necessità che il potere politico, gli Organi legislativi dello Stato e/o dell’Ente Regione, prendano a cuore il problema e predispongano interventi strutturali e radicali idonei a rimuovere gran parte degli inconvenienti testé lamentati.
Ad esempio, ben vengano le Rumene ad assistere gli anziani, in una situazione di incolpevole inadempienza della famiglie e dei figli che, per ragioni di lavoro, sono costretti ad emigrare, ma nel frattempo si pensi alla creazione di apposite strutture (Case di riposo) in tutti i Comuni, in grado di offrire ospitalità ed accoglienza all’anziano solo e sofferente, ma anche assistenza e disponibilità di personale medico ed infermieristico.
In tal modo gli anziani più bisognevoli avrebbero l’opportunità di rimanere permanentemente nella struttura, mentre quelli ancora autonomi potrebbero alternare, nell’arco della giornata, momenti di legittima permanenza nella propria abitazione con momenti altrettanto indispensabili del vivere in società, offerti dalla Casa di riposo.
Con una punta d’ironia non si può non far notare come negli anni settanta e ottanta, erroneamente ed inopportunamente è stata varata la politica di finanziamento degli Asili-Nido in un territorio, come il nostro, in cui essi non si giustificavano perché mancavano le industrie e conseguentemente non esistevano madri lavoratrici bisognose di affidare i propri piccoli a sale di custodia.
Forse, se ci fosse stata un’indagine sociologica seriamente e scientificamente condotta dagli organi a ciò preposti, ci si sarebbe resi conto che, almeno nel nostro Meridione, si andava incontro ad un decremento della natività, ad un abbandono delle nostre contrade per ragioni di lavoro, e nel contempo ad un allungamento dell’età e quindi all’incremento di una popolazione di anziani, di fronte ai cui problemi si era impreparati, sprovveduti e privi di misure legislative protettive.
Un’altra iniziativa utile a farlo uscire dall’isolamento potrebbe essere quella di valorizzare le risorse-doti dell’anziano ed utilizzarle a favore della Comunità di appartenenza: vigilanza ai cancelli d’ingresso nelle scuole; disciplina e controllo del traffico urbano; cura del verde cittadino ed altri impieghi confacenti con la sua pregressa attività lavorativa. In questo caso si sentirebbero meno inutili alla società e potrebbero sopperire, a costo zero, a carenze di figure lavorative.

A conclusione di queste considerazioni, non possiamo fare altro che sperare in un futuro migliore e più sereno per le persone anziane, il cui nutrito patrimonio di esperienza, di conoscenze e di saggezza non va disperso, ma va tutelato e consegnato ai giovani per un suo ulteriore e continuo
arricchimento ed ampliamento

venerdì 7 marzo 2014

Montegiordano: Casette e Lungomare.


Il progetto della "Passeggiata" con le casette in legno è stato, dopo quattro anni, palesemente fallimentare. A mio avviso è stato inutile, a tratti anche grottesco, lo sforzo dell'estate scorsa, in estremis, con l'unico scopo di salvare la faccia, quando abbiamo visto un minimo di dinamismo nel voler dare un senso a un intervento sul lungomare Montegiordanese che di senso non ne ha nemmeno uno.

L'ultima storia, fatta di spesa inutile sulle spalle dei contribuenti Montegiordanesi, è di questi giorni. La mareggiata dei mesi scorsi ha scomposto le installazioni dalle sedi originarie e gli amministratori attuali hanno pensato, logicamente questa volta perché non si poteva lasciarle in quelle condizioni, di ripristinarle. 

Non critico il fatto, ovvio, che data la mareggiata quelle strutture devono per forza di cose essere messe in sicurezza. Critico fortemente che per l'ennesima volta un progetto fallimentare rischia di gravare sulle spalle dei Montegiordanesi ai quali si poteva tranquillamente evitare una spesa del genere con un minimo di lungimiranza.

Aggiungo a questa mia critica quella di moltissimi compaesani che vedono negli inevitabili lavori di risistemazione delle casette il danneggiamento di una parte del lungomare lato nord. 

Per fare meglio il punto sulle spese, riporto quanto dichiarato da Rocco Introcaso.

Buona Discussione.




di Rocco Introcaso.
La nostra amministrazione ha appena deliberato, 21.02.2014 delibera n. 15, l'approvazione della variante ubicativa di n. 5 chioschi espositivi in via Lungomare e autorizzato un impegno di spesa per l'esecuzione dei lavori per il riposizionamento pari a 10.000 euro...!!! 


Altri soldi sperperati uniti alle 30.000 euro iniziali, più lavori vari fra basamento in cemento, posizionamento, elettrico ecc... (circa 40.000 euro)



Dopo 4 anni dalla nascita di questo fallimentare progetto e dopo tante vicende riferite alle modalità di assegnazioni, ai regolamenti errati e variati più volte ed ai relativi bandi andati deserti e più volte riproposti, questi signori si permettono il lusso di spendere ulteriori 10.000 euro per il riposizionamento di opere che mai hanno funzionato come si deve... (arriviamo così a 50.000 euro)



E' importante ricordare che 1 di questi 5 chioschi è riservato all'amministrazione comunale come info point per i turisti. 

Sono 4 anni che questo chiosco è rimasto sempre chiuso. 

Addirittura, prima dell'estate 2013, l'amministrazione ha speso altri soldi per attaccarci un insegna luminosa senza però mai aprire i battenti.

E vi dico di più 3 anni fa, sempre la nostra amministrazione in attesa dell'apertura del chiosco, ha speso 2.248 euro per far stampare 5.000 brochure con le info del nostro paese. Le stesse staranno, come le bici (2.000 euro), a marcire sotto la polvere.

E' doverosa una seria riflessione sulla modalità di gestione dei soldi pubblici di questa amministrazione.
Rocco Introcaso






mercoledì 5 marzo 2014

Convegno



Ho partecipato insieme ad alcuni amici al primo di questi convegni indetto dal Dott. Farina tenuto a Montegiordano Paese. Reputo gli argomenti di particolare importanza e consiglio, chi può e chi vuole, di ascoltare quanto ha da dire Antonio. I temi trattati saranno, spero, ampiamente discussi nella prossima campagna elettorale Montegiorodanese.

Buona Discussione.

sabato 1 marzo 2014

Montegiordanesi Rivluzionari


Di seguito un pezzo di storia disconosciuto del nostro paesello. Un pezzo di storia contemporanea offerto dal Professor Carmelo Mundo, che ringrazio per aver arricchito la discussione su questo blog locale in un periodo dove parlare di rivoluzionari antichi può sicuramente aiutare quelli moderni. 

È infatti significativo per un Montegiordanese rileggere i nomi di compaesani che nel risorgimento, con buona pace di revisionisti improvvisati, hanno fatto l'Italia. 
Che bella o brutta è l'unica Patria che abbiamo e finché l'abbiamo il mio consiglio è quello di tenercela stretta.

Ed è anche bello rileggere i cognomi di questi patrioti antichi, nei quali risuonano nomi di gente che incontriamo tutti i giorni.

Vi lascio alla lettura del breve estratto storico.

Buona Discussione.


di Carmelo Mundo
Pagina 12 – N. 4 – APRILE 2008 Confronti Mensile dell’Alto Jonio di Attualità Politica e Cultura

I MONTEGIORDANESI NELLA RIVOLUZIONE CALABRESE DEL 1848
di Carmelo Mundo

Nella prima metà del 1848 la provincia di Cosenza fu attraversata da un moto insurrezionale che ebbe come principali esponenti Domenico Mauro, originario di S. Demetrio Corone, e Tommaso Ortale, entrambi implicati nei precedenti moti calabresi del 1844.
Il movimento nacque in risposta alle misure repressive introdotte nel Regno delle due Sicilie da Ferdinando II di Borbone dopo una brevissima ed illusoria promulgazione della Costituzione, da lui concessa ai suoi sudditi soprattutto dietro pressione di provvedimenti analoghi adottati dai Sovrani degli altri Staterelli italiani, ma subito disattesa e disapplicata
Il malcontento e la ribellione cominciarono a serpeggiare e a diffondersi un po’ ovunque, dando luogo alla nascita, in molti centri abitati, di comitati, sottocomitati e circoli ispirati alla Giovane Italia e denominati “chiese”, tra cui molto attiva fu “la chiesa del Pennino” creata nella vicina Amendolara.
I predetti comitati, che operavano in assoluta clandestinità, riuscirono a reclutare molti adepti in tutti i Comuni del comprensorio: per lo più si trattava di giovani intellettuali appartenenti al ceto medio borghese, o di sacerdoti illuminati che mal sopportavano le angherie, le vessazioni e le ingiustizie perpretate dalla dinastia borbonica e dai ceti privilegiati , suoi tradizionali alleati.
Anche Montegiordano ebbe il suo manipolo di rivoluzionari: D. Giosafat Ferrari, D. Lucio De Stefano, Domenico D’Acciardi, Antonio La Ragione, Nicola Toscano, Leonardo Toscano, Francesco Potente, Giuseppe Potente, Michele La Regina, D. Giuseppe Sarandria, D. Gaetano Sarandria, D. Nicola Sarandria, D. Domenico Colotta, Nicola Roma, Rocco Colotta, Simone Campilongo, Vincenzo Brussete e Cataldo Meo.

  • Per ragioni di spazio, qui di seguito ci limitiamo a riportare solo alcuni dei reati di cui erano imputati i circa 6800 rivoluzionari di tutta la provincia:
    “Attentati ad oggetto di distruggere e cambiare il Governo, ed invitare gli abitanti del Regno ad armarsi contro l’Autorità Reale, con voci, scritti,, discorsi in luoghi pubblici, ed altri fatti allarmanti e sediziosi in Febbraio, Marzo ed Aprile 1848”;

  • Di attentati ad oggetto di distruggere e cambiare il Governo, con tentato infrangimento del Regio Stemma ch’esisteva nel Posto della Guardia Nazionale di Rossano in Giugno 1848”;
  • Di attentati ad oggetto di distruggere e cambiare il Governo ed aiutare gli abitanti del Regno ad armarsi contro l’Autorità Reale con voci, discorsi in luoghi pubblici, scritti, proclami incendiari, ingiurie contro la Sacra Persona del Re, violente esazioni di danaro, d’altri fatti sediziosi in Giugno 1848”.
    Alcuni dei nostri cospiratori sono accusati di più reati, ma il più presente è Giosafat Ferrari, il cui nome figura in quasi tutti i capi d’imputazione.

A proposito di quest’ultimo è doveroso ricordare un altro importante impegno civile e sociale da lui profuso nella fase conclusiva della lunga ed estenuante vertenza legale che si trascinava da anni tra l’ex-feudatario De Martino ed i Coloni di Montegiordano: con la sua accanita ed appassionata “MEMORIA” data alle stampe nel 1837, compì il nobile tentativo di orientare il giudice ad emettere una sentenza che ridimensionasse i privilegi del primo e riconoscesse alcuni diritti dei secondi.
Tornando al maxi- processo istruito e curato dalla Gran Corte criminale di Calabria Citra, si osserva che da esso non si evince quale fosse stato il ruolo svolto dai nostri concittadini nell’effimera impresa rivoluzionaria (se quello di gregario o quello di secondatore o di capo); tuttavia, poiché dagli atti processuali risulta che furono tutti “aggraziati”, cioè assolti, è da ritenere che essi abbiano svolto la funzione di gregari, con un compiti quindi marginali e puramente esecutivi.

Ma al di là dell’esito finale, si può affermare, con un pizzico di legittimo orgoglio municipalistico, che anche la Comunità di Montegiordano può annoverare , tra i suoi figli, giovani che si nutrirono e si batterono per i nobili ideali di libertà e di indipendenza nazionale. Furono essi che, insieme a numerosissimi altri sparsi per le province meridionali, precorsero di alcuni anni la gloriosa epopea garibaldina e risorgimentale, felicemente conclusasi con la definitiva caduta della dinastia borbonica e con la conseguente annessione plebiscitaria di questa parte della penisola al nuovo Regno d’Italia nel 1860.

giovedì 27 febbraio 2014

Ripuliamo.

 di Giovanni Salerno

Credo che ogni Montegiordanese, con rapido colpo d'occhio, sappia riconoscere i luoghi dove sono state scattate le foto allegate al documento che vi alleghiamo.

Luoghi dove la gente vive, dove cresce i propri figli, dove vorrebbe sorridere.

Montegiordano è una vetrina sullo Jonio che deve essere gestita e trattata come tale. La classe politica che ha avuto la responsabilità amministrativa degli ultimi cinque anni non ha saputo essere all'altezza del compito. 

E i risultati, non ci piacciono.

Giovanni Salerno.







domenica 23 febbraio 2014

Lo ripuliamo?

di Giovanni Salerno

Ci sono angoli di Montegiordano che sono dimenticati, lasciati incolti come le erbacce che ci crescono libere. Luoghi che meriterebbero l'attenzione di chi ha promesso di prendersene cura e che ogni giorno dimentica l'importanza di tali promesse. 

In questi luoghi vivono persone che invece non meritano tale abbandono. 
Basterebbe poco: basterebbe magari impedire che un angolo si trasformi in immondizia anche in inverno (come se in estate fosse normale, ma se succede anche in inverno forse è più grave). Basterebbe impedire all'erbaccia di crescere fino a diventare foresta. 
Basterebbe poco. Piccole cose, per far sentire alla gente che qualcuno si occupa dei luoghi, invece di lasciarli così, come si vede nelle foto.

Li ripuliamo?

Giovanni Salerno.


venerdì 21 febbraio 2014

Rocco Introcaso da i numeri.


Così iniziamo un po a ragionare su alcune cosette. Tempo fa un lettore mi aveva chiesto di rilanciare sul blog programmi, proposte e linee guida. Ecco, più o meno si ricomincia da qui, seguendo un discorso comunque mai del tutto abbandonato da Marina Jonica.

Buona Discussione.


Quale Futuro per Montegiordano ?

di Rocco Introcaso
Interrogativo a cui è urgente dare una risposta ...

In questo periodo particolare in cui si avvicina lo spettro delle elezioni amministrative, non si fa altro che parlare di poltrone, di incarichi, di partiti, di promesse elettorali, di una politica che è sempre stata lontana dalle reali esigenze dei cittadini e che ha dimostrato, in questi ultimi 5 anni, di non essere in grado di dare alcuna risposta alle diverse e vitali esigenze del nostro territorio.
Si frappone costantemente l’interesse del singolo rispetto quello di una intera collettività.
Chi ha interessi personali dovrebbe invece guardarsi bene dall’assumere cariche politiche...
E’ ora di dire basta a questi personalismi, agli schieramenti di partiti che litigano, lottano e si impegnano
solo per il mantenimento della leadership per poi essere referenti di un bacino di voti da utilizzare, quando possibile, per soli benefici personali.

Basta alla corsa alle poltrone, agli incarichi, ai finti ideali di cui ancora i partiti si servono per accaparrarsi fasce sociali di elettori ai quali non hanno mai dato risposte concrete.
È necessario aprire una discussione sulla base di una politica del fare, su una politica che impegna le
proprie risorse per cambiare il nostro Paese sfruttando tutte le innovazioni tecnologiche(e non) per recuperare l’enorme ritardo nei confronti degli stessi paesi confinanti. E’ necessario conoscere con quali
mezzi e con quali risorse affrontare questa nostra esigenza di cambiamento, di quali competenze abbiamo bisogno affinchè tutto ciò si realizzi a regola d’arte e nel più breve tempo possibile.
Credo che questi , in sintesi, rappresentino alcuni dei principali argomenti su cui iniziare un confronto
costruttivo con tutta la società civile e le forze partitiche di buon senso del nostro Paese. 
Sarà quindi fondamentale e prioritario rivedere l’intera gestione amministrativa del nostro Paese, iniziando col dare un taglio netto agli enormi sprechi di risorse pubbliche di cui questa amministrazione si è fatta carico. E’ possibile,infatti, risparmiare una somma importante ogni anno, dai 200.000 ai 300.000 euro, rispetto alle spese contabilizzate da questa amministrazione, che potrebbero andare a finanziare voci importanti di bilancio come l’ambiente ed il turismo, e a migliorare l’organizzazione della gestione amministrativa.

Uno dei punti di forza inserito nel nostro programma elettorale, a cui crediamo fermamente e che
potrebbe davvero dare uno slancio al nostro Paese, è portare Montegiordano ad essere un
Comune Virtuoso.

In un momento in cui il dibattito sul risparmio energetico, la corretta gestione dei rifiuti e la tutela del territorio è all'ordine del giorno, questa del rinnovo delle cariche amministrative è l’occasione migliore per poter lavorare con serietà, impegno e competenza in modo da ottenere un sicuro beneficio per le condizioni generali di vita dei nostri cittadini, stimolando il turismo, e incrementando l’occupazione.Questi alcuni primi dati su cui riflettere:

Raccolta differenziata Montegiordano spende per la raccolta differenziata circa 200.000 euro l’anno fra conferimento alla discarica, utilizzo dei mezzi di trasporto e consumi in genere. Una raccolta differenziata male organizzata, dispendiosa sia economicamente che in termini di utilizzo di risorse umane. 

Per non parlare dei “disastri” ambientali che questa amministrazione incurante del proprio territorio non riesce a monitorare. Terreni pieni di spazzatura, strade sporche, spiaggia e aree verdi attrezzate pieni di immondizia, campi coltivati pieni di buste e bottiglie di plastica... (prossimamente documenti foto e video).
A tal proposito abbiamo in programma un progetto innovativo, sperimentato negli anni in diversi altri comuni, che adattato alle nostre caratteristiche territoriali, rivoluzionerà la gestione della raccolta differenziata facendo risparmiare al nostro comune nei primi 2 anni circa 100.000 euro all'anno fino a considerare i rifiuti, in tempi brevi, un business per Montegiordano e non più una ‘voce di spesa’.
Naturalmente da evidenziare l’opportunità occupazionale che ne conseguirebbe.

Altro enorme spreco è quello riguardante i consumi di elettricità...
Montegiordano nel 2012 ha speso circa 170.000 euro in bollette Enel, consumi dovuti in gran parte alla
pubblica illuminazione ed agli edifici comunali.

Nel 2013 l’utilizzo di pannelli fotovoltaici pari a circa 50 kwp, avrebbe dovuto consentire al nostro Ente una spesa inferiore rispetto quella dell’anno precedente. Paradossalmente, invece, il Comune ha liquidato bollette per il consumo di elettrica per ben 240.000 euro ...

INCREDIBILE MA VERO...!!!
Anche per questa importante spesa abbiamo un progetto innovativo che ci farà risparmiare già dal primo anno circa 120.000 euro di consumi elettrici fino ad arrivare nel giro di poco più di 3 anni ad azzerare quasi definitivamente i costi energetici...

Questo solo per dare una prima idea su come si possono risparmiare soldi pubblici reinvestendoli per lo
sviluppo di Montegiordano e conseguentemente per migliorare le condizioni di vita in generale dei suoi
abitanti...

Abbiamo perso troppo tempo........ troppo...
Non perdiamone altro, anche perché se tutto dovesse ripetersi attraverso una continuità di questa
amministrazione, lascio a voi immaginare cosa rimarrà del nostro Paese !!!

Rocco Introcaso

mercoledì 19 febbraio 2014

Amaro Montegiordano




E girando un po negli scaffali di casa, esce un pezzo di storia, alcolica, ma sempre storia. Amaro Montegiordano, che poi se uno ci riflette un attimo il nome del nostro paesello sembra fatto apposta per essere usato per un vino o per un liquore, e credo sia stato proprio questo ad aver spinto Mario Denicco, tanto tempo, fa a produrre questo amaro. 

Amaro Montegiordano. 

Ed è anche buono. Forse non sarà blasonato come i Del Capo o i Lucano, o come i più moderni e locali Ulivar o alte diavolerie simili, ma io sono un po campanilista e quando ho provato l'amaro che porta il nome del mio paesello, mi sono subito schierato da una parte. 

Ed è anche buono.

Quando ho chiesto a Michele il permesso di rilanciare l'opera del padre su questo mio blog, mi ha detto che da qualche parte dovrebbero ancora esserci tutti i documenti per la produzione della bottiglia che vedete in foto. Si potrebbe quindi ripensare ad una sua riedizione moderna, aggiornata e corretta, magari rivedendo l'etichetta. 

Il nome no, il nome sembra fatto apposta per un liquore. 

Ed è anche buono.

Buona discussione.