venerdì 12 novembre 2010

Sybaris come Pompei

Sembra che a Sybaris l'acqua non porti bene. Distrutta una prima volta dai Crotonesi e dal Fiume che allora portava lo stesso nome della Città, pare che ancora oggi debba subire l'affronto delle alluvioni. 

Il Parco Archeologico è interamente sotto il livello dell'acqua e, per evitare un allagamento o gravi fenomeni di subsidenza, delle particolari idrovore lavorano incessantemente al fine di bonificare l'area dove sorgeva la più fiorente e potete città della Magna Grecia. Oggi il Parco Archeologico di Sibari è in pericolo. 
Anzi....è sempre stato in pericolo, minacciato dalle alluvioni e dall'incuria di chi non crede che la cultura sia più importante di un panino. 
Sibari per noi Montegiordanesi è strategica. E' strategica perchè noi siamo Sibariti, perchè Sibari è la città che manca in questo lembo di Calabria settentrionale.  Provate a guardare una mappa della nostra regione....... al Nord, in Puglia, c'è Taranto........ sotto Crotone. Manca un'altra area urbana, fortemente popolata, che agisca come centro di massa per le popolazioni Joniche settentrionali. Manca Sibari. 
Ma non quella piccola cittadina che è oggi. Manca una città fiorente e popolosa, che possa trainare  l'intero Alto Jonio come un tempo l'antica e potente Sybaris governava tutta la Calabria settentrionale fino a Metaponto, sua Colonia.

Ritornando al tema, le piogge e il mal tempo degli ultimi periodi hanno minato alla stabilità idrogeologica già precaria dell'area sibarita. Se l'Intera Calabria soffre del dissesto idrogeologico, reso ancor più grave dell'incuria dei vari governanti, provate ad immaginare in che condizioni possa versare un area che già di per se si trova sotto il livello del mare e che non ha altra importanza se non quella storica, un peso che dovrebbe teoricamente essere enorme. Sembra però che la cultura e la storia in questo periodo non vadano tanto di moda nei palazzi blasonati che rappresentano il potere politico. 
Bene ha fatto quindi l'On. Gianluca Gallo a impegnarsi per il suo comune, che ancora amministra come sindaco, e per l'intero Alto Jonio che non può permettersi di perdere sotto le acque una parte importante della sua storia. 
La più importante, visto che si tratta della testimonianza dell'unico periodo storico nel quale noi non eravamo periferia di niente, ma il centro del nostro mondo.
Vi allego il Comunicato stampa del Sindaco di Cassano-Jonio, nel quale denuncia la situazione del parco archeologico e chiede importanti investimenti per salvare l'area.


Buona discussione.

COMUNICATO STAMPA
A rischio allagamento gli scavi di Sibari. Il sindaco Gallo: «Abbiamo già chiesto al Consorzio di bonifica di assicurare la manutenzione dei corsi d’acqua limitrofi, ma è necessaria un’azione di rilancio e sviluppo che solo il Governo può garantire».

«Il pericolo che il parco archeologico finisca sott’acqua, per la mancata manutenzione dei fossi di scolo della zona e per la vicinanza al fiume Crati, è reale. Abbiamo già sollecitato il Consorzio di bonifica ad adoperarsi per risolvere le situazioni di maggior rischio, ma è chiaro che se su Sibari non vi saranno investimenti seri da parte del Governo, non potrà mai esservi un concreto sviluppo dell’area».
Pensieri e parole del sindaco di Cassano Ionio e consigliere regionale Gianluca Gallo, che raccoglie sul fronte istituzionale il grido d’allarme lanciato dalla Direzione del polo archeologico sibarita all’indomani dei crolli, originati da infiltrazioni d’acqua, che hanno interessato Pompei, paventando il possibile verificarsi di scenari pompeiani anche in terra sibarita. «Il problema, purtroppo, è antico», commenta il primo cittadino cassanese. «Nei momenti di emergenza, a volte andando anche oltre le nostre competenze e sostituendoci agli enti preposti, il Comune è intervenuto per garantire la salvaguardia del parco archeologico e del museo nazionale. Ma evidentemente ciò non è bastato, né può bastare. Per questo, già da settimane, abbiamo avviato un confronto con il Consorzio di bonifica, perché si prenda cura, in maniera costante ed efficace, dei canali e fossi di scolo della zona sibarita, spesso e volentieri causa di allagamenti». Ma assicurato anche il coinvolgimento della Regione Calabria nella programmazione del futuro del polo archeologico di Sibari, è a Roma che l’esponente dell’Udc rivolge lo sguardo: «A parte qualche rara, lodevole eccezione – sottolinea Gallo – l’antica Sybaris non è mai stata adeguatamente considerata nella programmazione dei ministri ai beni culturali e dei Governi che si sono succeduti dal secondo dopoguerra ad oggi. Continueremo a batterci perché l’auspicato cambio di rotta possa presto concretizzarsi, ed intanto cercheremo, insieme alla delegazione parlamentare dell’Udc e spero anche delle altre forze politiche, di accendere i riflettori sul caso Sibari».
Cassano Ionio, addì 11 novembre 2010
Segreteria politica
Consigliere regionale Gianluca Gallo

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