giovedì 4 ottobre 2007

La strada della morte

Beh ragazzi , sembra che questa volta anche al telegiornale nazionale si siano accorti di noi. Nientemeno che al tg1 hanno parlato delle gallerie per deviare la statale 106 che ora passa nel bel mezzo del paese. Avevo meno di tredici anni quando professori e amministratori ci portarono tutti sulla strada per manifestare contro il numero abnorme di morti provocati dalla famigerata 106. Fu una bellissima giornata. Bloccammo la strada e per noi ragazzini sembrava di essere in gita nel nostro stesso paese. Ci sentivamo eroi.

Ora ne ho quasi ventotto e poco o nulla è cambiato.
Ancora, quando attraverso la strada per tornare a casa, ho paura che un camion, lanciato a tutta velocità nel bel mezzo del centro abitato, mi investi. Da poco la strada è stata riasfaltata e risistemata, ma con il traffico di mezzi pesanti non credo che il nuovo manto possa durare ancora per molto. L'unica vera soluzione al problema è l'apertura delle gallerie. Il lieto evento dovrebbe verificarsi fra due anni, sperando che qualche altro evento politico non posticipi la cosa.
Basta che il nostro governo nazionale, già abbastanza in bilico, faccia una mossa sbagliata facendoci ritornare alle urne e il nuovo ministro dei lavori pubblici bloccherà i lavori "per vederci chiaro". E noi continueremo a rischiare di finire addosso ad un camion per altri due anni. Oltre alla sicurezza, le gallerie possono portare un indubbio valore aggiunto economico. Ci permetterebbero di considerare l'attuale strada statale come una strada interna, un centro commerciale. Non ci sarebbe più, è vero, chi si ferma per un panino al volo. Ma con i panini al volo, non si arriva da nessuna parte. Montegiordano non può essere un autogril fra Roseto e Rocca Imperiale. Se la mentalità di chi ha attività commerciali cambia, la nuova strada nazionale vista come strada interna, può diventare l'arteria commerciale principale della nostra Marina Jonica. E io sono sicuro che sarà cosi.

Ciao.

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